Bella di Fracomina – Forma Oggettivata

Fortuna che ho chiuso l’anno invitandovi a non sperare. Perché sarebbe stato poi quasi imbarazzante trovarmi ad aprire il nuovo con quest’articolo, dedicato a uno spot che probabilmente a fine anno ricorderò come uno dei peggiori dell’intero 2020. Grazie, aziende, per l’impegno che profondete per non deludere le orride aspettative che ci avete abituate/i a nutrire nei vostri confronti. Bacini baciotti. Vediamo lo spot dedicato alla linea “Bella” di Fracomina.

Luci al neon, musica potente, nome del marchio, ed ecco che spunta un pezzo di corpo di donna, nuda dalla vita in su. Guardate il suo sedere mentre si muove al rallentatore da destra a sinistra. Ora guardatelo con un tecnologico effetto doppio, mentre scorre verso l’interno e poi verso l’esterno. Ma avviciniamoci di più a ‘sto culo, no? Piano piano, sempre più vicino. Verso il centro, su. Dai che quasi entriamo. Nome della linea, I’m Bella, a mo’ di insegna di bordello, poi inquadratura più lontana. La modella si liscia il sedere con una mano, sempre con l’effetto doppio. E ancora, verso destra, verso sinistra, vicino e lontano. Sedere, sedere, sedere, sedere. Meravigliosa questa pubblicità Fracomina per i suoi jeans Bella, eh? Parliamone.


Il prodotto pubblicizzato è un jeans denim aderente che, ci racconta il signor Prisco, amministratore delegato dell’azienda a capo di Fracomina, è stato sviluppato “studiando il corpo femminile nella sua complessa globalità per dare vita a un autentico perfect shape”. Grazie per aver studiato la complessa globalità dei nostri sederi, Prisco. Non aspettavamo altro. Lei è un eroe.

Come avete visto, l’interezza della comunicazione pubblicitaria è focalizzata sul deretano della modella ingaggiata, a cui non è stato neppure consentito di essere abbigliata, perché si sa che è impossibile comunicare di che prodotto si parli se su schermo è presente anche altro. Fracomina è stata costretta a centrare non solo unicamente il jeans, ma anche unicamente il sedere da tutti i punti di vista possibili. Questo jeans non ha un davanti, apparentemente. Non importa a nessuno del davanti. Quando si parla di vestibilità di un paio di jeans, d’altronde, non interessa davvero la vestibilità del capo, ma solo come appare il sedere indossandolo, no? Di sicuro è così per Fracomina. Da destra, da sinistra, da lontano, da vicino, con una mano sul fianco, con una mano che ci si muove sopra, verso l’interno delle natiche. Non vi preoccupate per la connotazione erotica! Abbiamo abituato le italiane e gli italiani a vedere donne sessualizzate ovunque. La maggior parte delle persone non noterà nulla di erotico in questo spot. Lo percepirà, ma non lo vedrà. Che furboni che siamo.

Fracomina
“‘mazza che jeans”, penseranno le persone davanti alla TV.

Questo denim pubblicizzato come se il suo unico scopo fosse quello di mettere in mostra il sedere di chi lo indossa (è quello, infatti), ci dice il carinissimo signor Prisco, “è nato per far sentire ogni donna bene con sé stessa, grazie alla vestibilità perfetta e feel good e che rispetta ogni fisicità”. Wow, amisci e amisce. Il feel good del perfect shape di I’m bella! Perfezione e bellezza. Le due uniche “qualità” a cui le donne sono incoraggiate ad ambire…combinate per vendere un jeans fascia-deretano! Non vi sentite meglio, più belle e più vicine alla perfezione, già solo a leggerle, queste stron—informazioni? Sentiteli, leggeteli, come cavalcano con nonchalance la testata strategia del cianciare di essere al fianco delle donne, di lavorare per loro, per il loro bene, al fine di vendere prodotti volti al ridurre sensibilmente il loro benessere. Uno spasso.
Fracomina non sta davvero vendendo un jeans. Sta vendendo l’idea di ottenere un sedere più sessualmente appetibile.

E allora dai, ragazze, donne (e voi iniziate a imparare, bambine, perché toccherà anche a voi)! Enfatizzate il vostro sedere, lasciate che i nostri jeans aderiscano perfettamente ai vostri corpi – alle vostre natiche e alle vostre cosce – per il vostro bene, per essere davvero voi stesse, per esprimere la vostra complessa e meravigliosa femminilità. Prostratevi volontariamente (non ci vuole niente a convincervi che sia volontariamente, promesso. Non fanno altro) ai nostri schemi.

Quando vi sembra di star per cedere, quando iniziate a pensare che questo prostrarsi volontariamente sia quello che davvero volete, fermatevi mezzo secondo e chiedetevi come mai a nessun uomo si consiglia di indossare capi aderenti per star bene con sé stessi ed esprimere la propria vera mascolinità. Come mai non ci sia “I’m Bello” Perfect Shape. Domandatevelo, con serietà. Vietato arrampicarsi su specchi di stereotipi. Lo sapete benissimo che nessuna femmina fuoriesce dal corpo materno con l’innato desiderio di mettere in evidenza le proprie forme. E sapete anche benissimo quante donne, a partire dell’adolescenza, provano disagio relativo alle proprie forme e all’attenzione che capita che attirino (però ci dicono che in verità non vogliamo altro e ce lo dicono così tante volte e così tante persone, che interiorizziamo anche quell’idea; con tremende conseguenze sul senso di sé…ma che importa, no?). Come mai è solo “l’empowering” delle donne che passa per la loro oggettivazione, per la resa in pezzi di corpo sessualizzati, mentre quello maschile passa per il semplice esistere? Che strano, eh. Però dobbiamo bercelo, questo fatto che è per noi. Odiarci è per noi. Spendere soldi e vite intere a rincorrere ideali irrealistici (Perfect Shape hanno chiamato questo prodotto) inventati (da uomini) e propagandati (da uomini) è per il nostro bene.

Fracomina
Ciao! Mi carezzo il sedere perché mi permette di percepire la qualità di questi jeans denim perfect shape bella bellezza splendidore feel good & bella di Fracomina! L’effetto doppio mi permette di esprimere al meglio me stessa in quanto donna con sedere, mani e petto nudo! Forza, comprate jeans aderenti e carezzatevi il sedere così da attirare ulteriore attenzione sulla parte del corpo che maggiormente rappresenta il vostro valore. Grazie per aver assistito al mio TED Talk.

Quando riusciamo ad aprire gli occhi che ci tengono chiusi con una tenaglia, diventa trasparente che NULLA di questo sia per noi, per le ragazze, per le donne (e anche per le bambine. Fatevi un giro nei negozi e rendetevi conto dello stato delle cose; molto peggiore di quello che fin troppe persone pensino). Nah, indossare capi che più aderenti nons i può non farà stare nessuna davvero meglio con sé stessa. Al massimo renderà più consce e ossessionate in relazione alle proprie forme e al fatto che sono costantemente sotto gli occhi di chiunque, fasciate con tale aderenza da avvicinarsi allo stato di nudità, sebbene non ci sia ragione affinché lo siano e il fatto che lo siano non porti alcun reale vantaggio. O forse sì? D’altronde i jeans I’m Bella hanno il magico effetto shape-up, che renderà il vostro deretano più attraente. In fondo che senso ha avere un culo, che senso ha indossare dei vestiti, se non per attirare sessualmente degli uomini?

E ora che avete il jeans e siete ancora più consapevoli che il vostro sedere non va bene così perché ve lo ricorda l’indumento stesso con il suo principrio di rimodellamento alla base, magari vorrete spendere un soldino per acquistare quel prodotto dimagrante lì, o per ammazzarvi di squat, o per sottoporvi a un intervento chirurgico. Tanto com’è che dicono, adesso? Qualsiasi scelta fatta da una donna è femminista, no? Non ci si azzardi ad analizzare la cultura, non ci si azzardi a discutere di quanto effettivamente libere siano le “libere scelte”. Quello fa troppo anni ’70. Quello fa troppo…femminismo. Fatelo, dai. Fate tutto. Nessun problema. Tanto lo starete facendo per voi stesse, per il vostro bene. Per nient’altro. Nessuno vi ha indotto a odiare il vostro corpo, a pensare che non fosse abbastanza per vivere serenamente o che la sua forma avesse qualcosa che non va, che sia da correggere. Diventate all’altezza di questi jeans. Perché lo sapete cosa succede se non siete all’altezza dei jeans aderenti. Lo stesso che accade con i leggings. Certo non volete essere quella ragazza, quella donna che “non se lo può permettere”. Un po’ di decenza, no? Lo dicono tutti e tutte, d’altronde. La decenza, la decenza. Il decoro! Ah, che perfetta occasione per rinforzare l’odio per sé stesse e incoraggiare al contempo l’odio e la non-solidarietà per le altre donne (così poi possiamo in coro dire che “le donne sono le peggiori nemiche delle donne” e dimenticarci chi muove i fili). Il meccanismo è a lavoro sotto i nostri occhi. Ma per noi, eh. Sì.

Fracomina
Che dite? È abbastanza vicino? Si nota sufficientemente bene la vestibilità? C’avviciniamo n’altro po’? Ditemi voi, eh.

Sveglia! Nelle nostre culture l’abbigliamento “femminile”, e solo quello femminile, è costruito per generare appetibilità sessuale agli occhi maschili. È decorazione di oggetti destinati ad altri (gli uomini). Non è costruito per far stare comode. Non è costruito per far stare calde o fresche a seconda delle condizioni climatiche. Non è costruito per far stare bene. A nessuno interessa che stiate comode, e meno ancora interessa che stiate bene con voi stesse. L’economia gira sull’indurci a farci schifo! Quali che siano i vostri gusti in fatto di vestiti (e a prescindere da quanto siano condizionati – quello deve affrontarlo ciascuna di noi, in un difficile e intimo confronto aperto con sé stessa), sveglia, per pietà. Se non perché avete a cuore voi stesse, svegliatevi perché avete a cuore le bambine.

Quanto alla balorda associazione dei concetti (a cui viene attribuito significato dall’esterno, con variazioni da cultura a cultura) di perfezione e bellezza all’esistenza delle donne, ci tengo a sottolineare che è da me lungi, che più lungi non si può, sostenere la retorica del “non bisogna essere così o colà per essere belle. Tutte le donne sono belle”. Non è che un continuo rinvigorire l’idea che in ogni caso la donna esiste in relazione al suo essere o meno percepibile come bella. Non cambia nulla, per davvero. Ma quando mai sentiamo le stesse sciocchezze sugli uomini? Gli uomini non sentono la necessità di giustificare il proprio essere persone normali ed esteticamente variegate parlando di quanto siano belli nonostante tutto. Finché penseremo che per noi sia invece necessario addurre queste giustificazioni, resteremo lontane dal diventare, socialmente e culturalmente, degli esseri umani. Non bisogna (non bisognerebbe) essere in un determinato modo per essere e sentirsi accettate, rispettate, legittimate. Tutte le donne sono esseri umani. Ecco, questo lo sostengo. Ma sono solo i miei 20 cent. A ognuno i propri spiccioli.

Fracomina
Cosa c’è di meglio di una bella immagine che pare tratta da una qualsiasi rivista erotica per pubblicizzare dei jeans denim? Donna mezza nuda – fatto salvo per i jeans e delle scarpe con tacco a punta, che fan molto sexy (come ci hanno insegnato gli uomini – grazie, eh. Sapevate che gli stiletto erano presenti nelle rappresentazioni grafiche femminili su riviste maschili prima ancora di essere inventati? Già feticizzavano quel tipo di alterazione delle linee del corpo femminile. Perché anche quelli son per noi donne, soprattutto per le nostre schiene e i nostri piedi. Ma ciò che conta per una donna è risultare sessualmente attraenti, si sa 😘). Eh già, sembra proprio una pubblicità di jeans. Nient’altro. Non ricorda per nulla gli indesiderati pop-up in cui può capitare di imbattersi navigando online con poca accortezza. No, no.

Non ho rispetto né pietà per aziende che promuovono questo genere di messaggio. Non ho rispetto né pietà per chi agisce contro il benessere delle bambine, delle ragazze e delle donne. Nessuna. Meno ancora quando queste gesta sono mascherate da finto interesse positivo. Che vada in onda uno spot che consiste di 30 secondi di inquadrature del sedere di una ragazza, come quello Fracomina, è per me assurdo e ingiustificabile.

Pur a prescindere dai discorsi a monte legati al prodotto e ai messaggi correlati, se anche voi pensate che non dovrebbe accadere di trovarsi a tavola a guardare 30 secondi del deretano di una giovane visto da plurime prospettive, potete fare riferimento ai link qui in basso per comunicare la vostra opinione all’azienda, o segnalare lo spot allo IAP.


SEGNALAZIONE E COMMENTO

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