Chanteclair – Per uno Stereotipo come Piace a Te

Iniziavate a sentire la mancanza della pulizia? Niente paura. Oggi ci rifacciamo con il nuovo spot di un’azienda che ha già fatto la sua comparsa sul blog. Vediamo subito cosa ci riserva Chanteclair per la cura delle lavatrici.

La figura protagonista siete comodamente (almeno spero…) su una lavatrice e si rivolge a tal signor Chanteclair, facendo richiesta di un prodotto per il bucato che incarni l’efficacia dello sgrassatore. Detto fatto. Nell’entusiasta gioia della figura protagonista, spunta un allegro narratore a presentarci Chanteclair Lavatrice. Parliamone.

Nella totale assenza (salvo eccezioni molto specifiche) di aziende che decidono di pubblicizzare prodotti per la pulizia dei capi – e non solo – in modo diverso, anche Chanteclair sceglie di puntare sull’ennesima donna, sull’ennesima casalinga. Quasi come se non ci fosse alterativa. Quasi come se fosse inevitabile rappresentare donne e solo donne a contatto con questi ambiti. Quasi come se fosse naturale, ovvio e scontato optare per donne. Quasi come se fosse impensabile fare altrimenti, integrando figure di sesso maschile (salvo farlo in stretta coerenza con gli stereotipi di genere, si intende).

Chanteclair Lavatrice
“Siamo la coppia più bella del mondo…!” 🎶

Chanteclair ci culla con gran parte degli elementi ai quali ci siamo ormai abituati e abituate.
Partiamo con una protagonista che, prima ancora di mostrare la strabordante gioia per l’utilizzo del prodotto per la lavatrice, ci informa del fatto che anche lo sgrassamento delle superfici è suo interesse e sua responsabilità – sia mai che ci vengano dubbi, insomma. Continuiamo con una narrazione che spinge sul solito fattore di familiarità della targettizzazione personale (in cui la persona qui è la casalinga spettatrice), con il “tuo” sgrassatore e il pulito “come piace a te”. I prodotti pulenti non come semplici strumenti per espletare compiti che tocca fare spesso proprio malgrado, ma come parte integrante della propria esistenza; questa retorica serve a creare un allaccio emotivo.

Sempre come consuetudine, l’autorità esplicante è consegnata a una voce maschile. E questa pubblicità si spinge persino oltre, proponendo l’essere inventato che è il Signor Chanteclair. Non esiste alcun signor Chanteclair, ovviamente. Eppure si è deciso di attribuire il sesso maschile alla figura mistica che si occupa della creazione dei prodotti che rendono gioiosa la vita della casalinga di turno, che a lui si rivolge per trovare soluzione al cruccio che l’attanaglia. Dubito che fosse così difficile evitare di attribuire un sesso al marchio…

Chanteclair Lavatrice
“Ci ho ripensato. Noi siamo la coppia più bella del mondo!”

Creazione e spiegazione maschili. Faccende domestiche femminili.
Tutto quadra come (non) ci piace.
E quando poi accade che ci vengano mostrati uomini alle prese con la lavatrice, ci si assicura che lo facciano male. D’altronde dobbiamo impegnarci a comunicare la cura del bucato come appannaggio esclusivo femminile, no? A tal fine proponiamo quest’immaginario non solo quando pubblicizziamo prodotti appositi, ma persino quando pubblicizziamo tutt’altro. Non si sa mai. Magari qualcuno si dimentica le divisioni naturali dei compiti. E poi come si fa? Perciò, forza! Diamoci dentro! Rendiamo sempre più esclusiva e dominante l’immagine della donna che pulisce felice il bucato, e sempre più strana, aliena, buffa, improponibile, l’immagine dell’uomo che fa lo stesso. È letteralmente la situazione attuale.

La comunicazione targettizzata e stereotipata di Chanteclair si ferma alle pubblicità (i post sui social media sono neutri), fatto salvo per una piccola ma interessante caduta che tradisce quello che trapela con chiarezza dagli spot. Una delle pagine del sito web menziona la tradizione come uno dei capisaldi del marchio e aggiunge “perché è una marca con radici solide, fortemente radicata nella memoria delle consumatrici”.

Chainteclair Lavatrice
“È solo grazie alle mie mani di donna che posso sorreggere questa camicia pulita con sufficiente delicatezza. Solo io ho il fantastico potere di svolgere tutte le faccende domestiche e di cura. Adoro il mio privilegio.”

Insomma, tra galli e motivetti musicali, Chanteclair continua a confermarsi agente di rinforzo degli stereotipi di genere. Se volete anche voi suggerire all’azienda di iniziare ad avvalersi di uomini non solo per spiegare e creare, ma anche per pulire, potete fare riferimento ai link qui in basso.

Alla prossima e, mi raccomando, occhio agli spot.


SEGNALAZIONE E COMMENTO

Precedente Il Mio Dado Star - 100% Stereotipato Successivo L’oggettivazione è arrivata nei 3 Store