Hipp: Da oltre 60 Anni Lo Stereotipo per il Tuo Bambino

Lo spot che sto per condividere va a confermare la presenza di uno schema particolare che è  stato evidenziato in più di una pubblicità tra quelle di cui ho già parlato. Il marchio in questione, con cui ammetto di non avere familiarità, si chiama Hipp. Ma dedichiamoci subito alla visione del contenuto!

Il video ci introduce all’immagine di un bambino, seguita da quella di un genitore che lo nutre degli omogeneizzati pubblicizzati, con il sottofondo di una narrazione che comunica al target di riferimento che: “Il tuo bambino è una piccola meraviglia e grazie al tuo amore crescerà sano”. Lo spot prosegue con il mostrare – in presenza di Stefan Hipp e suo padre – raccolta e allevamenti, per enfatizzare l’attenzione rivolta non solo alla creazione del prodotto, ma anche alla natura e agli animali.

Se siete soliti bazzicare sul blog e avete già letto alcuni degli articoli, sono certa che avrete immediatamente capito lo schema a cui mi riferisco nell’introduzione allo spot. È quello riassumibile con un “Gli uomini lavorano, le donne si dedicano alle attività domestiche“. O, se preferite, “Il mondo agli uomini, la casa alle donne”. Fate voi. In ogni caso, si tratta dello stesso pattern narrativo utilizzato da Fileni, da Barilla e da Findus.

Specifici elementi si ripetono con una somiglianza e un’ovvietà tale da far ridere della banalità e dell’inesistenza di creatività. Puntualmente sono presenti uno o più uomini che camminano immersi nei campi, dedicati a raccogliere prodotti o svolgere altre attività simili mentre, in almeno un’altra scena, vediamo l’unica figura femminile dedicarsi esclusivamente (sempre con la consueta gioia delle donne/madri/mogli degli spot) a operazioni domestiche o legate alla cura dei bambini. Un vero e proprio classico.

Questa pubblicità Hipp in particolare, però, va a premere anche un ulteriore tasto dolente, che ci riporta a un argomento cui ho accennato nell’articolo dedicato allo spot Aptamil. Come sappiamo benissimo, già in generale esiste una resistenza fortissima rispetto all’associazione delle figure maschili ai figli – rappresentati quasi sempre come responsabilità femminile. Tale resistenza si acuisce ulteriormente quando si parla di neonati, di cura e di nutrimento.

Hipp

La figura del neonato, negli spot, sembra non poter esistere se non in presenza attiva e visiva di una madre. Qualsiasi alimento o prodotto che sia destinato all’utilizzo da parte di neonati è diretto esplicitamente a un pubblico di madri, non a genitori in generale. Si tratta di un enorme problema che rinforza il preconcetto che continua a far percepire questa realtà come normale e accettabile, mentre c’è bisogno di promuovere il valore, la capacità, l’importanza e l’interesse di un genitore verso un figlio, rigorosamente a prescindere dal sesso.

Importante notare che (e mi rendo conto che si tratti di un tasto delicato), in questo ambito, esiste una forza di resistenza aggiuntiva costituita anche da talune madri che, per un’ampia gamma di ragioni di varia natura, tendono a far fatica a mollare la presa sul senso di sentirsi speciali, insostituibili, immancabili, esclusive per i propri figli, a un livello non raggiungibile da un padre. La rappresentazione delle madri negli spot, come in questo Hipp, funge da notevole supporto a questo tipo di visione.

Beccatevi questa splendida immagine!

Promuovere immagini di uomini che nutrono, cullano e passano tempo con infanti (oltre che con figli in generale) aiuterebbe a rimuovere uno strato di stigmatizzazione, a tutti gli effetti presente, e costituirebbe un incoraggiamento positivo a un coinvolgimento personale più attivo da parte dei padri, aspetto finalmente non più percepito come inusuale o scoraggiato, ma anzi valorizzato, così come la figura paterna stessa.  Mostrare un qualcosa SEMPRE in modi specifici e a opera di determinati agenti, genera automaticamente la percezione di quanto sia diverso come indesiderabile, inusuale e strano, con tutte le possibili conseguenze, non difficili da immaginare.

Insomma, Stefan Hipp caro. I miei complimenti, assolutamente, per l’impegno relativo alla qualità biologica, ma una bella bocciatura per quanto riguarda il fronte promozionale più in generale.
Invito, per prossimi eventuali spot, a considerare la rivoluzionaria (tenendo conto di quanto ci tocca vedere, parrebbe davvero rivoluzionaria) idea di rappresentare donne in raccolta nei campi e padri che nutrono i propri bambini con i vostri omogeneizzati – o anche almeno uno di questi elementi, se proprio non entrambi. Attendo speranzosa.

Alla prossima e, mi raccomando, occhio agli spot!


SEGNALAZIONE E COMMENTO

L’espressione dell’opinione relativa agli spot – spesso più della segnalazione degli stessi – può essere cruciale e determinante nello stimolare i marchi a muoversi verso una direzione pubblicitaria diversa, più progressista e socialmente responsabile. Poiché l’unione fa la forza, come diversi casi hanno in passato dimostrato, invito tutti a prendersi il tempo per lasciare commenti sulle pagine ufficiali e/o inviare email ai marchi interessati. A seguire, i dati per lo spot menzionato nell’articolo:

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