Niente di Nuovo Sotto il Sole

Il “niente di nuovo” del titolo del post, è appropriato in più di un senso allo spot in questione.
Ma iniziamo con il vederlo insieme.

Il primo fattore di “non novità” è caratterizzato dal fatto che questo spot risale al 2013 e che quindi, proprio così, continua ad andare in onda, invariatamente, da ben quattro anni.
Difficile (ma non necessariamente da escludere) , però, pensare che la ragione che si cela dietro il proporre continuativamente questo contenuto sia da ricercarsi nel secondo fattore di “non novità”, costituito dalla struttura della pubblicità, del tutto simile a quella di prodotti dello stesso genere proposti da altri marchi.

Sole Cura Lavatrice, prodotto che si occupa – con efficacia peraltro piuttosto relativa, stando alle recensioni consultabili su diversi siti web (ma questa è un’altra questione) – di preservare la pulizia dell’elettrodomestico citato nel nome, rimuovendo cattivi odori e residui, viene pubblicizzato con la presenza di un personaggio femminile, da intendersi come target principale (causa presenza di preciso stereotipo, ancora non superato, che associa la donna all’utilizzo di questo elettrodomestico), alle prese con le difficoltà incontrate nell’ambito della pulizia della sua lavatrice. Ovviamente ogni suo problema sarà risolto grazie all’aiuto del prodotto promosso, esattamente come avviene con decine di altre protagoniste e decine di altri prodotti per la pulizia – al termine dello spot, la nostra protagonista si è anche cambiata d’abito e ci mostra, raggiante, il frutto ottenuto dagli sforzi della sua lavatrice super pulita.

In un’altra versione dello spot, la stessa identica protagonista viene istruita circa l’utilità e la funzionalità del prodotto (anche questa dinamica estremamente comune negli spot di prodotti per la pulizia. Non di rado, il personaggio che si propone di spiegare è di sesso maschile, mentre quello mostrato come utente target del prodotto, di sesso femminile – che sia un elemento indicativo o meno lo lascio valutare a voi) ed è soddisfatta e grata per i risultati che ha scoperto di poter ottenere.

Ne consegue che, così come Lysoform, Omino Bianco, Chanteclair, Vanish, Cif, Smac, e tanti altri marchi di cui non ho ancora avuto modo di parlare , anche Sole si connota come un sostenitore e attivo precursore degli stereotipi di genere che attribuiscono alla donna la responsabilità delle faccende domestiche1. Con (come forse avviene in alcuni casi, perché non si può pensare che tutte le agenzie pubblicitarie siano completamente ignare e prive di consapevolezza) l’intento di assecondare lo stereotipo interiorizzato da sé e altri (= questa cosa è percepita come appannaggio femminile) non si fa altro che rafforzare quello stesso stereotipo, combattendo in modo attivo e costante contro il progresso e l’uguaglianza.

Sole, sempre nell’eventualità che tu scelga di creare una nuova campagna pubblicitaria senza portare questa avanti per altri quattro anni, mi auguro di tutto cuore che tu voglia fare di meglio.


SEGNALAZIONE E COMMENTO

L’espressione dell’opinione relativa agli spot – spesso più della segnalazione degli stessi – può essere cruciale e determinante nello stimolare i marchi a muoversi verso una direzione pubblicitaria diversa, più progressista e socialmente responsabile. Poiché l’unione fa la forza, come diversi casi hanno in passato dimostrato, invito tutti a prendersi il tempo per lasciare commenti sulle pagine ufficiali e/o inviare email ai marchi interessati. A seguire, i dati per lo spot menzionato nell’articolo:


1 Qualora vi fossero dubbi sull’origine della problematicità attualmente insita nel continuare a usare protagoniste femminili in spot di questo tipo, invito a leggere la parte relativa presente in quest’articolo.

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