Ocean 47 – Pensando al Futuro, Rappresentando il Passato

A volte ritornano! Non sto parlando di un’azienda, ma di un intero schema comunicativo che abbiamo visto più e più volte, sebbene sia andando scemando negli ultimi mesi. Di contro, il marchio mi era completamente sconosciuto prima di vedere lo spot. Lasciate che vi presenti Ocean 47 con la sua nuova – vecchia – pubblicità.

Un uomo osserva terra dopo il salpaggio, con un senso di solennità acuito dal sottofondo musicale dai sapori epici e una serissima voce maschile che per gravità potrebbe quasi (ma quasi) competere con quella dello spot Unicum. Altri uomini sul peschereccio, qualche altro a terra, poi a tirar la fune. E prima di concludere il tutto sull’immagine di un altro uomo che osserva l’orizzonte, possiamo cogliere la vista di una persona di rosa abbigliata che serve i Cuori di Nasello Ocean 47. Parliamone


C’è davvero poco da dire che non sia stato detto in occasione delle altre occorrenze di questo schema, ma poiché ripetere l’analisi critica giova così come ripetere queste rappresentazioni nuoce…si ripete ben volentieri. Il modello è lo stesso che ci hanno mostrato aziende come Fileni Bio, Findus, Barilla e Hipp, e che potremmo chiamare – in modo conciso quanto letterale relativamente a quanto mostrato – “Gli uomini lavorano; le donne servono”.

Il parallelo reso già sufficientemente evidente dalle immagini mostrate, risulta particolarmente chiaro nel caso dello spot Fileni Bio che, esattamente come quello Ocean 47, si prende la briga di sottolineare il fatto che il prodotto sia reso disponibile dalle coraggiose gesta e dal prode lavoro dei “nostri uomini”. Vogliamoci bene e non facciamo azzardati tentativi di arrampicata. Uomini non è un termine neutro rispetto al sesso. Chi dice uomini dice uomini, non uomini e donne in forma comodamente ridotta. Uomini non comprende le donne, così come donne non comprende gli uomini. Il pregiudizio insito nell’uso della lingua può non permettere di capirlo con sufficiente immediatezza – perché siamo abituate e abituati all’uso del maschile come neutro omnicomprensivo – ma è proprio così.

Ocean 47
“Cara moglie, vado ad affrontare l’oceano con viril coraggio. Quando torno fammi trovà pronto da mangià!”

A sfidare gli oceani più profondi per portare sulle tavole italiane i prodotti proposti non è dunque il personale di Ocean 47, né sono gli uomini e le donne di Ocean 47. Sono solo i loro uomini. La pubblicità ci indica, insomma, che per Ocean 47 lavorano solo uomini. O meglio ancora, ci indica che l’azienda dà per scontato che sui pescherecci lavorino solo uomini. E pensandoci …quante volte vi è capitato di vedere delle pescatrici che non fossero rane? Sebbene la non-rappresentazione possa far dubitare anche i più razionali, le donne non sono intrinsecamente impossibilitate a divenire pescatrici. Possono diventarlo e possono lavorare, come sempre più fanno nonostante si tratti ancora di un ambiente a estrema prevalenza maschile, su pescherecci (lavoro sì rischioso ed estenuante) come quelli che forniscono la materia prima ad aziende come Ocean 47.

La resistenza culturale al cambiamento presente in numerosi ambienti cammina a braccetto con la scelta di evitare rappresentazioni che divergano dall’imaginario dominante che si vuole più o meno consapevolmente tutelare. E la mancata rappresentazione di donne in taluni ambiti contribuisce a cementare l’invisibilità tanto dell’idea di cambiamento quanto dell’effettività dello stesso, e mantiene come estremamente ridotte le possibilità che certi ruoli, certi ambienti, certe attività, possano entrare nell’immaginario di sogno e ambizione di bambine e ragazze.

Ocean 47
“Resta comodo. Prendi in mano questo piatto che giammai avresti potuto prelevare da te. Se vuoi t’imbocco pure, eh?”

Ma ci sono ruolo, un ambiente e un’attività che Ocean 47 ritiene adatti alle donne. Niente affrontare acque impervie con forza e coraggio, ‘ché quella è roba da uomini. Con cura e attenzione a non donare al sesso femminile troppo rilievo, la pubblicità ce ne mostra rapidamente un’esemplare selvatico sfocato, giusto il tempo necessario a comprendere l’azione che sta svolgendo (servire da mangiare) e notare che indossa una maglia rosa.

In appena 15 secondi di spot, che l’abbia fatto con precisa intenzione o come riflesso non ponderato del proprio modo di intendere, Ocean 47 è riuscito a comunicare una visione chiara e specifica della divisione dei ruoli per sesso. Con uomo – uomini, i nostri uomini – che lavora e donna che (dopo aver preparato, si suppone) serve il prodotto esistente grazie al prode lavoro degli uomini. Sia media che enti educativi primari proseguono imperterriti nella propagazione di questi messaggi. Ne siamo circondate e circondati. Ricordiamocelo quando capita di sentire l’impulso di gettare tutta la responsabilità di educazione sui genitori, quando ci sentiamo tentati e tentate da pensare che basti crescere in famiglie illuminate per venir su senza stereotipi. Non è così. Allo stato attuale delle cose il fattore-famiglia può aiutare, a seconda dei casi anche tantissimo, ma rischia naturalmente di soccombere sotto l’ampiezza, la pervasività e l’intensità dei messaggi propagati da più mezzi ogni giorno. E allora sì a incoraggiare famiglie attuali e future, ma sì anche a contrastare attivamente la comunicazione mediatica che compromette concretamente l’impegno educativo positivo che tante famiglie possono perseguire.

Ocean 47
Questa è l’immagine pubblicitaria dell’azienda, nonché foto di copertina della pagina Facebook.
“Peschiamo con passione come faresti tu” (l’assenza di virgola non è mia scelta). Tu, uomo.

Pur andando correntemente in onda, questo spot Ocean 47 non è nuovissimo (è del 2017), quindi mi auguro che l’azienda decida presto di rinnovare la propria comunicazione. Già lo spot precedente, di circa tre anni fa, risultava superiore all’attuale. Semplice, immediato, trasmetteva bene l’idea del prodotto ed era assolutamente privo di rappresentazioni legate ai ruoli uomo/donna. Staremo a vedere cosa ci riserverà il futuro di Ocean 47. Nel frattempo, se vi va di scrivere all’azienda, trovate gli appositi link qui in basso.

Alla prossima e, mi raccomando, occhio agli spot!


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