PataSnella di Pizzoli, lo Specialista Italiano degli Stereotipi

Buona domenica, amici e amiche! Il nuovo spot di cui sto per parlare non presenta assolutamente nulla di definibile come nuovo. Il prodotto è di tipo alimentare e il contesto di natura familiare. La solita solfa, insomma, sia nella forma che nella sostanza. Il marchio incriminato è Pizzoli e il prodotto le sue PataSnella. Guardiamo subito il video.

Mossa dall’intento di portare un po’ di allegria in famiglia, una donna tira fuori dal frigorifero una confezione di PataSnella, ripone il contenuto su una teglia e lo mette in forno. Una volta pronte le patatine, la protagonista le preleva e chiude il forno con l’ausilio del suo fondoschiena, in un gesto volutamente enfatizzato. L’ultimo step? Servire le PataSnella agli altri membri della famiglia (due bambini e un uomo adulto, compagno della donna), già belli seduti a tavola in attesa di poter attingere a questa sferzata di allegria garantita da Pizzoli. Parliamone.

Insomma, gli elementi di nostro interesse si palesano con una certa ovvietà, come avrete certamente notato.

Il nucleo familiare proposto è formato da quattro individui e a curarsi di ogni singola fase relativa alla preparazione delle patatine è solamente una persona. Saranno i due bambini, magari desiderosi di aiutare e imparare? Sarà la figura maschile, che apprezza operare attivamente all’interno della propria abitazione? Certo, come no? Che idee sovversive, trasgressive e agghiaccianti, che ci facciamo venire in mente!

Patasnella

Chiaro che sia la donna, quel mistico essere perennemente gioioso nel suo espletare le funzioni da casalinga, dal preparare pasti al portarli sul piatto dei restanti membri della famiglia in serena attesa di essere serviti, nella percepibile ovvietà del fatto che gli spetti esserlo.

E poiché è importante educare quanto più precocemente le bambine al futuro che le attende, ecco che lo spot ci fa la grazia di mostrarci la figliola della protagonista che imbocca suo padre. Pur volendo considerare l’inserimento di una scena simile come necessario (non lo era, ma è inutile ragionare in questi termini, perché ci sarebbe ben poco da intendere come necessario), le potenziali varianti di imbocco che non conducessero alla comunicazione di rinforzo di servilismo femminile nei confronti maschili erano ben 6, tutte prontamente ignorate in favore di quella prescelta! Bene.

Patasnella

Che dire, poi, del tocco di classe della chiusura del forno con quel gesto deciso, ma non troppo, (altrimenti, oltre a rischiare di rompere l’elettrodomestico, perderebbe il leggero tocco di sensualità) del deretano? Vorrei far notare che si tratta, questo, di uno dei due marchi di fabbrica di PataSnella, come si può notare dalla visione di questo vecchio spot. Si noti anche come la dinamica mostrata è identica a quella dello spot recente. L’unica differenza è nel fatto che si pubblicizzano 3 prodotti diversi, ognuno dei quali viene rappresentato da una…donna diversa.

Da tre donne che preparano e servono, e tre sederi che chiudono forni, lo spot PataSnella è passato a una donna che prepara e serve, e un solo sedere a chiuder forno. Considerando che anche i prodotti pubblicizzati son passati da 3 a 1…è chiaro che non si tratti di alcun tipo di progresso. È anzi evidente come la comunicazione del marchio non si sia mossa neppure di mezzo passo. Dal 2012. Pizzoli pubblicizza le PataSnella, nel 2018, come le pubblicizzava nel 2012, rappresentando le donne e la famiglia nel 2018, così come lo faceva nel 2012. Vi lascio digerire i numeretti così che possiate trarre le vostre riflessioni al riguardo.

Ma torniamo allo spot in trattazione! La versione integrale (in onda ho sempre visto quella breve, quindi non ho modo di confermare se questa sia attualmente attiva) aggiunge altri elementi aggravanti della rappresentazione stereotipata. Mentre il suo compagno è seduto a leggere consolidando la sua essenza domestica passiva, infatti, la donna viene investita del compito di consolare suo figlio, triste per aver subito 4 goal. La scelta consolatoria ricade sulla preparazione delle patatine.

Patasnella

Oltre a preparare e servire l’alimento, dunque, alla nostra protagonista spetta operare al fine di garantire il benessere dei piccoli di casa, ascoltando la bimba e consolando il bimbo, mentre la figura maschile permane nel NULLA del suo rilievo casalingo. Ovviamente, si badi, la donna svolge il tutto con il consueto entusiasmo che caratterizza le casalinghe/mogli/madri degli spot pubblicitari.

Di sottofondo, il secondo marchio di fabbrica delle PataSnella: il riadattamento della canzone “Patatina”, scritta da Gianni Meccia. Il “Patatì, Patatà, Patatina come te” si tramuta in “Patatì, Patatà, PataSnella come te”, avvalendosi di un gioco di parole che va ad attribuire l’aggettivo snella al target del prodotto, quel te – che va, così, ulteriormente confermandosi come femminile, come quasi sempre accade con le pubblicità di alimenti.

Patasnella
“Sono uomo, ergo tutto ciò che posso fare è star seduto e attendere il pasto. Non è colpa mia! Sono i ruoli di genere!”

In conclusione, allo stato attuale delle cose, lo spot delle PataSnella si connota come agente rinforzante di stereotipi di genere che dipingono un vivere familiare costruito su una struttura di respiro sessista (con la netta separazione di ruoli sulla base del sesso di appartenenza); struttura che, anche grazie alle continue rappresentazioni a supporto proposte da più fronti – con quello pubblicitario particolarmente rumoroso – è ancora dura a morire e prosegue, imperterrita, nel condizionare e limitare il pensiero e le esistenze di molte e molti.

Se avete voglia di comunicare il vostro pensiero a Pizzoli, qui sotto trovate tutti i link per farlo.
Alla prossima e, mi raccomando, occhio agli spot!


SEGNALAZIONE E COMMENTO

L’espressione dell’opinione relativa agli spot – spesso più della segnalazione degli stessi – può essere cruciale e determinante nello stimolare i marchi a muoversi verso una direzione pubblicitaria diversa, più progressista e socialmente responsabile. Poiché l’unione fa la forza, come diversi casi hanno in passato dimostrato, invito tutti a prendersi il tempo per lasciare commenti sulle pagine ufficiali e/o inviare email ai marchi interessati. A seguire, i dati per lo spot menzionato nell’articolo:

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