Smac Express – Più Stereotipi di Genere, Meno Fatica Creativa

I marchi che producono prodotti per la pulizia domestica sono numerosi e hanno quasi tutti in comune la perpetrazione degli stessi stereotipi di genere, che vedono l’ambito in questione promosso come appannaggio di figure femminili. Il nuovo nome che va a unirsi a quelli già menzionati nel blog è Smac.
Vediamo insieme lo spot, che va correntemente in onda pur non essendo nuovissimo.

Per mostrarci come Smac Express sia efficace nell’incrementare l’efficacia pulente e, al contempo, ridurre la fatica esercitata nel compiere la smacchiatura, la pubblicità ci presenta questa casalinga, sola, immersa nella sua linda e ordinata cucina (e poi nel suo lindo e ordinato bagno), impegnata a spruzzare e strofinare.

Come ho già evidenziato in passato – ma è sempre bene farlo di nuovo – l’avvalersi di protagonisti di sesso femminile per pubblicizzare prodotti per la pulizia non costituirebbe un problema, se lo stato delle cose non fosse l’attuale. Ma poiché stereotipi e immagini legati al genere sono estremamente diffusi nel nostro paese (non che lo siano nel nostro paese, ma è comunque la priorità d’esame, in questa sede) e poiché vige ancora un’associazione strettissima che lega la donna ad ambiti quali quello domestico e quello della cura dei bambini, al punto tale che sono numerosissimi gli individui che percepiscono come strano, inusuale o addirittura fuori luogo e innaturale per un uomo entrarne attivamente a far parte, è sufficiente uno spot come questo a rafforzare queste strutture mentali intrise di pregiudizio.

Insomma, in relazione alla condizione attuale, non serva essere platealmente sessisti come Lysoform o Pampers, bensì basta e avanza applicare subdole conferme e rinforzi, elementi che, alla luce dei fatti, giocano per lo stesso identico team dei marchi pocanzi menzionati.
Quando saremo riusciti a scardinare questi terribili stereotipi di genere, lo spot di uno sgrassatore con protagonista femminile non avrà più nulla da rinforzare e sarà solo una pubblicità come un’altra, accompagnata da altre pubblicità che mostrano realtà e protagonisti diversi.

Pensa, caro Smac, che sarebbe bastato scegliere una seconda persona – di sesso maschile – per una delle due scene per annullare il potere negativo dello spot.
Smettere di contribuire a immaginari dannosi e sessisti è molto meno difficile di quanto possa sembrare ad alcuni. Servirebbe giusto un minimo di ingegno…che purtroppo la gran parte dei marchi continuano a dimostrare di non avere affatto.


SEGNALAZIONE E COMMENTO

L’espressione dell’opinione relativa agli spot – spesso più della segnalazione degli stessi – può essere cruciale e determinante nello stimolare i marchi a muoversi verso una direzione pubblicitaria diversa, più progressista e socialmente responsabile. Poiché l’unione fa la forza, come diversi casi hanno in passato dimostrato, invito tutti a prendersi il tempo per lasciare commenti sulle pagine ufficiali e/o inviare email ai marchi interessati. A seguire, i dati per lo spot menzionato nell’articolo:

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