StarCasinò. Ora lo so…che sei sessista!

Grazie alla gentilissima segnalazione di Irene (che ringrazio), ho avuto l’opportunità di metter gli occhi sullo spot di cui sto per parlarvi. Qualcuno di voi forse lo conosce già ma, anche tra coloro che non hanno familiarità con i contenuti, sono piuttosto sicura che saranno in molti a riconoscere gli elementi discutibili presenti. Ma basta chiacchiere e vediamo un po’ come StarCasinò sceglie di presentarsi al pubblico!

Un uomo trascorre una cenetta romantica con quella che potrebbe essere la sua compagna o, più probabilmente, una ragazza con cui ha scelto di uscire e che considera come potenziale partner. Ma il nostro povero protagonista si sta annoiando tremendamente. Ecco che, deus ex machina, fa il suo ingresso una seconda figura femminile che, in men che non si dica, porta via con sé l’uomo, che si accomiata con un semplice gesto. Dopo aver esposto i benefici di StarCasinò, la ragazza interroga il protagonista per verificare che abbia ben compreso il tutto. Meno male! Meno male che ora lo sa, che questo StarCasinò è così eccezionale! Tutto è bene quel che finisce bene (considerando che questa pubblicità comincia e finisce male, traete voi le conclusioni). Parliamone.

Per prima cosa, ci tengo a premettere che, vista la distanza con i temi portanti del blog, non andrò a esporre argomentazioni relative alla problematicità intrinseca nel servizio pubblicizzato – quello dei casinò – o alla ludopatia. Per questione di praticità, lascerò quel genere di valutazione alle riflessioni di lettori e lettrici. Andiamo, quindi, a esaminare lo spot.

Quanto è saltato con maggior immediatezza al mio occhio è la presentazione della figura femminile in forma di un distinto binomio. Il comportamento del protagonista, il recipiente del messaggio che va a comunicare il target, fa sì che le due ragazze che appaiono nella pubblicità vengano immediatamente connotate come rispettivamente negativa/disprezzabile e positiva/apprezzabile. Paradossalmente (ma neppure tanto), entrambe le donne costituiscono l’incarnazione di profondi stereotipi legati al femminile.

La prima ci viene presentata come frivola, egocentrica, incapace di smettere di parlare e di narrare gli eventi della sua vita, racchiudendo, dunque, in sé, elementi caratteristici di un luogo comune di donna ben specifico e noto. Che sia soltanto un caso che questa ragazza sia anche bionda? Potrebbe esserlo. Ma che lo sia o meno, immagino che StarCasinò non possa trarre che soddisfazione dall’aver vinto il jackpot (😚) degli stereotipi con quest’aspetto extra.

Ad ogni modo, questa biondina è proprio una scocciatura. Che noia queste donne che non fanno altro che parlare. Ma chi gliel’ha fatto fare, al nostro protagonista, di uscire con questa qui? (il fatto che si tratti di una compagna o di una ragazza con cui è uscito per la prima volta resta sempre un mistero. Non che quest’elemento possa cambiare le cose in modo sostanziale.) Cena romantica, tipa che non la smette di blaterare. Come può un uomo liberarsi di una simile rottura? Che qualcuno lo salvi!

La Star di StarCasinò

Per fortuna! Per fortuna, amici e amiche, che esiste StarCasinò.
Per fortuna che esiste il gioco d’azzardo che, con il suo irresistibile fattore d’intrattenimento, misto a illusione e promessa di danarose vittorie, è sempre pronto a catturare gli animi disillusi e annoiati dei nostri poveri maschietti! Non dovrete mai più far finta di ascoltare le vostre interlocutrici e interessarvi a quello che vi dicono. Finalmente c’è un modo migliore di trascorrere il vostro prezioso tempo (psss: se fosse considerato davvero prezioso, le possibilità che si scelga di convogliarlo nel gioco d’azzardo sarebbero pressoché inesistenti).

E in che modo, StarCasinò, avrà mai deciso di rappresentare questa via alternativa, questo luminoso cammino, questa chimera di acquisizione monetaria (e di conseguenza di potere e, di conseguenza, come viene insegnato e fatto in modo che sia, di donne)? Per mezzo di una donna. Ma non una donna qualsiasi. In un certo senso potremmo persino definirla una “non-donna” (meramente nella misura in cui il fattore essere umano non parte di ciò che interessa nei termini del ritratto mostrato). La rappresentazione avviene via una figura femminile ipersessualizzata, il cui effetto istantaneo è, chiaramente, quello di rendere l’uomo un assoluto rimbambito imbambolato che pende dalle sue labbra. Perché è così che funziona l’uomo, no? Si sa.

Si sarebbe potuti passare oltre, evitando di storcere il naso e sentir le braccia cadere se quelli di StarCasinò si fossero limitati a usare una donna come portavoce. Ma non è quello che hanno fatto. Non serve che sottolinei che non ci fosse alcun bisogno, neppure mezzo, di vestire l’essere descrivente del servizio con un completo dorato ultra aderente e scollato, vero? Non serve neanche che sottolinei che non ci fosse bisogno di aggiungere la ciliegia e la gestualità correlata, vero? Quella, di StarCasinò, di sessualizzare la ragazza dello spot è una scelta arbitraria e consapevole, fatta con la coscienza e l’intento dell’operazione sessualizzante (lo spot del 2016 è persino peggiore, con tanto di leccata di labbra alla vista del sedere della ragazza! Disgustoso.)

StarCasinò

Anche qui è un caso che, in contrasto con la prima donna, questa seconda sia bruna (e non sia stupida o frivola, bensì solo sensuale e volutamente seducente)? Oh, quanti modi di dire sessisti mi vengono in mente, legati a bionde e brune. Ma beh, d’altronde è davvero così che alcuni vengono educati a veder le donne. Che ci aspettiamo? Sapete com’è, io magari mi aspetterei che non esistessero spot che rinforzano tali visioni maschiliste e degradanti.

Non dimentichiamo di aggiungere un punto negativo extra per via del fatto che la figura che va a rappresentare StarCasinò presenta un aspetto, principalmente individuabile nel colore del succinto abito, che rimanda alla stella nel nome del servizio. Anche qui, dunque, la donna viene oggettivata non solo a livello concettuale, ma anche pratico. Che bello, eh? Siamo carne, birra, arance, gioielli, stelle…

Prima di chiudere desidero puntare il dito anche contro un altro elemento, che passa in secondo piano rispetto all’intensità della rappresentazione sessualizzata ma che, al contempo, va a complementarla. Mi riferisco alla genderizzazione del servizio del casinò. L’intenzione di StarCasinò di rivolgersi a un pubblico maschile non è per nulla velata; è sotto gli occhi di tutti, chiara e limpida. So che a questo punto potrebbe, a qualcuno, venire in mente di affermare che un simile servizio non andrebbe rivolto a nessuno, ma in una situazione – quella attuale – in cui questi servizi vengono pubblicizzati, è indubbiamente indicativo il fatto si punti all’uomo come target principale/esclusivo (non avviene solo con StarCasinò).

StarCasinò
Pensavate che la sessualizzazione si limitasse agli spot? Ahah, ingenuotti! Eccovi l’immagine del sito web. Complimenti anche a marchi come ACMilan, che si presentano come sponsor del casinò.

Non c’è molto di misterioso, invero. Fa gola la possibilità di lucrare facendo leva sull’ego di persone che vengono addestrate (cresciute) a credere che il proprio valore sia insito nei propri possedimenti materiali e finanziari, che divengono rappresentanti dell’elemento che menzionavo pocanzi: il potere. Sulle fondamenta del patriarcato, sulle basi di sessismo e stereotipi da esso generati, abbiamo costruito una realtà in cui la donna è misurata per bellezza e giovinezza (ecco perché tutti questi sforzi per convincerla di avere bisogno di un quantitativo infinito di prodotti per preservare il proprio aspetto) e l’uomo per potere e proprietà (ecco perché è così comune che spot di banche, macchine e casinò siano rivolti alle persone di sesso maschile).

Quelli che vediamo su schermo non sono che il naturale (per quanto deprecabile) risultato delle società costruite e delle culture nutrite, all’insegna di uomini e donne marionetta che vengono pervasi dalla convinzione di essere liberi e spesso faticano a realizzare la condizione in cui vertono. Si tratta di un sistema che, idealmente, andrebbe smantellato a partire dalle basi (quelle educative), ma che può mostrare – e mostra – segni di cambiamento grazie a quegli uomini e quelle donne che hanno aperto gli occhi quel tanto che basta a indignarsi e iniziare ad agire per portare progresso. So che gran parte di chi legge è parte di questa categoria e ne sono felicissima.

In conclusione, la pubblicità di StarCasinò è un’accozzaglia di contenuti offensivi e sessisti, che pongono un particolare accento sull’oggettivazione femminile, ritenuta la scelta ideale per rivolgersi a un pubblico maschile – l’unico considerato. Uno spot, come spesso accade, irrispettoso – seppur in modo diversi – tanto nei confronti di donne, quanto in quello degli uomini. Difficile contemplare una bocciatura più piena di questa.

Come al solito, vi invito a dare uno sguardo ai link in basso per lasciare i vostri commenti e segnalare lo spot, ove lo riteniate necessario!
Alla prossima e, occhio allo spot!


SEGNALAZIONE E COMMENTO

L’espressione dell’opinione relativa agli spot – spesso più della segnalazione degli stessi – può essere cruciale e determinante nello stimolare i marchi a muoversi verso una direzione pubblicitaria diversa, più progressista e socialmente responsabile. Poiché l’unione fa la forza, come diversi casi hanno in passato dimostrato, invito tutti a prendersi il tempo per lasciare commenti sulle pagine ufficiali e/o inviare email ai marchi interessati. A seguire, i dati per lo spot menzionato nell’articolo:

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