La Pericolosa Svalutazione della Volontà Altrui nello Spot Subito.it

La categoria pubblicitaria che intendo trattare con quest’articolo non è tra le solite. Niente lavatrici, spray igienizzanti, creme, auto o merendine per bambini. Stavolta ci inoltriamo in un ambito differente, quello dell’offerta di servizi. Il marchio specifico in esame? Subito.it. Senza perder tempo, diamo subito (eheh) un’occhiata allo spot.

Con ogni evidenza di ritorno da un appuntamento, un uomo e una donna guadagnano l’ingresso nell’appartamento di lui. Una volta seduti sul divano, la figura maschile domanda, con fare allusivo: “E ora? Che cosa facciamo?”. La ragazza posa lo sguardo sul televisore e propone di guardare un film, per poi allontanarsi qualche minuto per fare un salto in bagno. Durante la permanenza di lei nella toilette, l’uomo si adopera per vendere il televisore quanto prima possibile e, soddisfatto, si accomoda sul divano in attesa. Al suo ritorno, però, la ragazza propone di ascoltare della musica, infrangendo le aspettative dell’uomo, abbattuto e deluso. Ne parliamo?

Le intenzioni dei membri della coppia divergono con evidenza. Mentre lui non ha altro in mente, lei non è intenzionata a fare sesso o, in ogni caso, non è intenzionata a farlo nell’immediato – non possiamo sapere se avrebbe desiderato farlo dopo il film, ma quello non interessa né al protagonista né a chiunque abbia scritto la pubblicità, com’è chiaro.

Ma sebbene lei abbia palesato i suoi intenti, esplicitando il desiderio di guardare un film, il protagonista della pubblicità – supportato dai servizi offerti da Subito.it – ritiene che sia più opportuno mancare del tutto di rispetto alla volontà della ragazza ed eliminare quello che, dal suo punto di vista, è l’ostacolo che lo divide dalla possibilità di fare sesso: il malefico televisore.

Subito.it

In soldini, nella circostanza proposta dallo spot, il servizio di Subito.it si presta alle mani, alla mente e alla libido di qualcuno che ritiene che sia auspicabile e positivo arrivare a far sesso con qualcuno mediante la rimozione di tutte le possibili opzioni alternative affinché – quantomeno dal punto di vista di quest’illuminato – non resti che il sesso, quasi come per resa o per assenza di altre modalità di occupare il tempo (figuriamoci se per un uomo possano esistere modalità migliori del sesso per occupare il tempo, nella prospettiva della mentalità di chi concepisce simili contenuti).

E alla fine, quando con naturalezza e fare che sembrerebbe anche ingenuo (cosa penserebbe, la ragazza, se sapesse che l’uomo con cui è uscito ha venduto un televisore per far sì che “fare sesso” salisse nella sua scaletta degli interessi? Ci stiamo rendendo conto di quel di cui stiamo realmente parlando, qui, e dell’effettiva gravità della cosa?), la giovane ribadisce come le sue intenzioni non siano allineate a quelle del protagonista, lo spot cerca di porsi in modo tale da suggerire che lo spettatore dovrebbe sentirsi portato a compatire l’uomo, deluso e amareggiato per non essere riuscito a portare a compimento la sua nobile missione. E sono certa che più di qualcuno si sarà allineato con quel pensiero, trovando la scenetta divertente. Ma poverino, dai. Ha pure venduto la tv e alla fine niente!? (Perché il sesso è da intendersi come atto dovuto, giusto? Nello spot, quello di lui di avere un rapporto è ritenuto desiderio più meritevole di empatia e comprensione di quello di lei di fare altro)

Subito.it
L’espressione perplessa e stranita di lei nel constatare l’assenza del televisore. Che divertimento! Gliel’abbiamo fatta! Eheh! Siam dei furboni! D’altronde, quale gioia più grande di fare sesso con qualcuno che non vuole fare sesso con noi, no?

Qualche appunto, pur trattandosi di logiche ovvietà. Non c’è nulla di male nel desiderare di far sesso, uomini o donne che si sia. Non c’è neanche nulla di male nello sperare che una serata si concluda con un incontro sessuale, uomini o donne che si sia (approfitto anche per ricordare che le misure di presenza ed espressione di desiderio sessuale variano sulla base di numerosi fattori e come l’uomo non è in quanto uomo guidato dai suoi genitali, al contrario di quanto si voglia ancora oggi far credere, la donna non è in quanto donna priva di movimenti libidinosi, anche di forte entità).

C’è però molto di male nel non rispettare i desideri di qualcuno in relazione al porsi in essere di attività sessuale. E c’è molto di male nell’utilizzare uno stratagemma narrativo di questo tipo all’interno di una comunicazione pubblicitaria, ponendolo in una chiave comica che alleggerisce un argomento delicato e importante (che necessita tutt’altro che alleggerimento) e che dipinge il protagonista come un povero sventurato, quando è in realtà una persona il cui unico interesse è aumentare le proprie possibilità di fare sesso, anche se ciò dovesse significare ignorare la volontà espressa dal partner.

Tra le infinite possibilità creative a disposizione per comunicare la sua offerta di immediatezza nella vendita di oggetti, dunque, Subito.it ha scelto la rappresentazione di un uomo talmente in preda dei propri istinti da non essere in grado di o interessato a dare sufficiente valore ai desideri dell’altra persona, peraltro in una sfera così intima e importante come fosse sessuale. “Ma sì, dai, facciamogli vendere il televisore in fretta e furia, convinto che, non potendo più vedere il film, la ragazza vorrà fare sesso con lui”. Complimentoni a chiunque sia balzata per la mente quest’idea.

Subito.it
Povero cucciolo d’uomo. Non farà sesso con qualcuno che non era intenzionato a farlo con lui, nonostante i tentativi di eliminare l’alternativa di maggiore ostacolo! Scioccante!

Quello che mostra questa pubblicità non è solo un immaginario degradante quanto possono esserne molti altri, ma è anche un immaginario che può divenire pericoloso nel suo esser parte di un senso comunequello che vuole un’ancora così tanto ostracizzata capacità di afferrare i concetti legati al consenso e al rispetto delle personefattosi ampio e abbracciato da moltitudini. Quelle stesse moltitudini cui la visione di questa pubblicità avrà strappato o strapperà un sorriso.

Invito, però, a non disperarsi se si rientra nella categoria succitata ed è scappato un sorrisetto. Siamo tutti, in forma e misura diversa, prodotti della stessa cultura (una cultura in cui tanti trovano spassosa una battuta su un’app per addormentare ragazze al fine di stuprarle). L’importante è compiere la scelta attiva di dedicare cinque minuti a una riflessione più approfondita e al tentativo di comprensione di quanto si cela, per davvero, dietro un messaggio come quello promosso – volontariamente o meno, consapevolmente o meno – dai contenuti dello spot Subito.it.

Bocciatura pienissima e molta amarezza per la gravità dei contenuti veicolati da questo spot. A seguire vi lascio i link per commentare o segnalare, qualora desideriate farlo.

Alla prossima e, mi raccomando, occhio agli spot!


SEGNALAZIONE E COMMENTO

L’espressione dell’opinione relativa agli spot – spesso più della segnalazione degli stessi – può essere cruciale e determinante nello stimolare i marchi a muoversi verso una direzione pubblicitaria diversa, più progressista e socialmente responsabile. Poiché l’unione fa la forza, come diversi casi hanno in passato dimostrato, invito tutti a prendersi il tempo per lasciare commenti sulle pagine ufficiali e/o inviare email ai marchi interessati. A seguire, i dati per lo spot menzionato nell’articolo:

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