Sembra Incredibile, ma quel Terribile Spot Vivin C Va Ancora In Onda!

Credevo che non l’avrei mai più rivisto. Sarà che risale al 2014 (!), ma ero convinta che fosse finito nel dimenticatoio, che l’avessero ritirato e che non sarebbe mai più comparso su uno schermo televisivo, per il bene dell’umanità. E invece mi sbagliavo di grosso, perché l’orribile e offensivo (no, non fa ridere e se vi fa ridere e credete vi sia del vero vi invito a sedervi a fare un bel, intenso, 1 vs 1 con voi stessi) spot Vivin C è più vivo di quanto potrei mai sperare che fosse.
Ci rinfreschiamo la memoria? Et voilà (mi scuso anticipatamente per avervi sottoposti alla visione di…ciò).

Nella parte sinistra (dal nostro punto di vista) dello schermo c’è una donna, nella destra un uomo. Entrambi sono influenzati. La donna si porta pacatamente una mano alla gola, l’uomo sembra stia per morire nel farlo. La donna percepisce la propria temperatura corporea con un gesto, si rannicchia compostamente e si soffia il naso. L’uomo si avvolge in uno sciarpone, osserva destabilizzato il termometro e si lascia annegare in un mare di fazzoletti sporchi, sul divano. Questo splendido immaginario si conclude con un:

“Sembra incredibile, ma i sintomi dell’influenza femminile e maschile sono gli stessi”.

Risentite. Rileggete. Mandate giù. Sì, lo so che non suonerà né sembrerà meno insensato a leggerlo e sentirlo più volte.

Carissima Vivin C, l’unica cosa che sembra incredibile è che uno spot del genere vada ancora in onda e abbia continuato a farlo finora.
Se esiste qualcuno che trova incredibile che i sintomi influenzali varino in base al sesso si tratta di una persona profondamente influenzata da stereotipi sessisti.

Soprattutto in alcune realtà, e qualcuno di voi lo saprà, è ancora ben viva l’idea dell’essere maschile, costantemente proposto e rappresentato come sesso forte (elemento che gioca nell’enfatizzazione del contrasto) in un’ampia gamma di ambito, reso fragile, indifeso e bisognoso di cure nel momento d’insorgenza di febbre o malesseri, anche lievi. Nel frattempo, è propagata l’immagine della donna media che, anche con temperature elevate, continua imperterrita a svolgere le sue mansioni e a prendersi cura di ogni cosa, come se nulla fosse.
Entrambi gli immaginari sono falsi, sciocchi e non innocui.

Vivin C e l'influenza femminile e maschile...

La cosa peggiore, che fa quasi ridere (di una risata amara) è che la casa farmaceutica – proprio così, una casa farmaceutica – che produce Vivin C ha espresso serenamente il suo appoggio alla visione esternata dallo spot. Direttamente dal sito web:
Se per le donne l’influenza è un fastidioso inconveniente, che non mette a repentaglio gli impegni presi, per gli uomini è una vera catastrofe. Per causa di forza maggiore rimandano tutti gli appuntamenti, si trascinano debilitati da una stanza all’altra e intorno alla zona divano creano una sorta di habitat in cui è possibile trovare fazzoletti, pantofole, coperte e telecomandi vari…

Non serve che arrivi io a dirvi che non esiste alcuna differenza legata al sesso per quanto concerne la percezione dell’influenza, dei malesseri e dei sintomi febbrili e che le uniche differenze sono quelle riscontrabili a livello individuale. I più di voi lo sapranno già benissimo, qualunque sia il vostro sesso di appartenenza.

Qual è il problema del messaggio contenuto nello spot Vivin C e perché non è divertente e, anzi, è pericoloso? Il perché è quello solito che rende problematico un numero incredibilmente elevato di spot: rinforza stereotipi di genere dannosi e sessisti.

Rispetto a taluni altri, questo stereotipo in particolare è reso più subdolamente pericoloso dal fatto che alcune donne si sentono portate ad abbracciarlo (rendendo più difficile il contrastarlo con efficacia). Il propagandare la concezione del superiore grado di sopportazione e delle elevate skill di multitasking della donna – non è certo per una questione biologica e sessuale se in alcune finiscono davvero con lo svilupparsi maggiormente rispetto ad altre e a diversi uomini – è da anni una delle tecniche per far sì che quest’ultima accetti ben volentieri le responsabilità legate a faccende domestiche, cura dei bambini e, eventualmente, mansioni lavorative e si senta realizzata e valorizzata dalla capacità di gestire tutto, convinta e forte del fatto che un uomo non potrebbe.

Il sottolineare l’incapacità dell’uomo di far fronte a un ostacolo così banale e comune come quello di un’influenza, dunque, si tramuta, di riflesso, in un’evidenziazione di mistiche forze supreme della donna, che invece può fare tutto, anche contemporaneamente, e niente può fermarla. Si tratta di un finto superpotere, ovviamente, che viene donato con il solo fine di mantenerla ancorata a stereotipi tradizionali.

Vivin C agisce sui sintomi influenzali DI TUTTI (grazie, eh).

Oltre all’ovvio e diretto valore offensivo nei confronti dei membri del sesso maschile (che può cavarsela benissimo da solo alle prese con un’influenza e non la vive come una catastrofe, con eventuali differenze dettate solo dall’individualità), che persiste nell’essere raccontato come alla ricerca di una figura materna che si prenda cura di lui per l’eternità, l’attecchimento delle convinzioni proposte da questo stereotipo può portare a conseguenze negative per tutti. Un uomo che assimila e prende per buono quest’immaginario si aspetterà che ci si prenda cura di lui e reagirà di conseguenza – rimanendo offeso, insoddisfatto, magari persino irato – se questo non dovesse accadere, mentre una donna nella stessa condizione potrebbe nutrire sensi di colpa qualora il malessere dovesse impedirle di fare tutto quanto lo stereotipo si aspetterebbe da una donna influenzata.

Entrambe queste tipologie di soggetto, poi, comunicheranno la convinzione alle persone che hanno attorno (compresi eventuali figli), ostacolando il superamento del tutto.

Ecco perché è gravissimo che si permetta a stereotipi già di per sé duri a morire del tutto, di ottenere una rappresentazione mainstream così vocale e diretta.

Insomma, severissima bocciatura per lo spot Vivin C e per il Gruppo Menarini in generale.
Forse sarebbe il caso di spendere qualcosina per creare una nuova campagna pubblicitaria, magari priva di stereotipi e che non sia colpevole della propagazione di messaggi dannosi, che ne dite? Io non posso che augurarmi che il futuro ci riservi sorprese positive.


SEGNALAZIONE E COMMENTO

L’espressione dell’opinione relativa agli spot – spesso più della segnalazione degli stessi – può essere cruciale e determinante nello stimolare i marchi a muoversi verso una direzione pubblicitaria diversa, più progressista e socialmente responsabile. Poiché l’unione fa la forza, come diversi casi hanno in passato dimostrato, invito tutti a prendersi il tempo per lasciare commenti sulle pagine ufficiali e/o inviare email ai marchi interessati. A seguire, i dati per lo spot menzionato nell’articolo:

  • CONTATTI: si possono inviare messaggi al Gruppo Menarini compilando questo modulo.
  • FACEBOOK: si possono inviare messaggi alla pagina del Gruppo TBWA (che ha creato lo spot) e lasciare commenti sotto al video.
  • IAP: si può segnalare lo spot compilando il modulo presente in questa pagina.
  • Per discussione e invito al commento o alla segnalazione, si può fare affidamento sul gruppo Facebook La Pubblicità Sessista Offende Tutti.
Precedente Nivea e la Corsa all'Eterna Giovinezza Successivo Vicks: Contro i Sintomi del Raffreddore, Pro Sessismo e Stereotipi di Genere