Lancia Ypsilon – Nel Guscio dei Soliti Stereotipi

Oh, santa pace. Il mix di risate e conati che mi ha provocato la prima visione di questo spot è paragonabile solo al mix di risate e conati provocatomi dalla seconda e dalla terza. Ma lasciate che pubblichi il video prima di tornare a cianciare, va’.

Era parecchio che non scrivevo di auto, eh? L’ultima volta fu con un’altra ibrida. Ma la volta precedente fu…con questa stessa linea di vetture. E per ragioni simili a quelle di questa nuova occasione.

Risate e conati perché, direte voi? O forse non lo direte. Ma facciamo finta che l’abbiate detto.
Ma perché, perché, perché questa pubblicità promuove quest’automobile nello stesso identico modo in cui vengono promossi shampoo, creme per il viso e trucchi! E anche assorbenti, in alcuni degli ultimi sforzi creativi. Non c’è nulla di automobilistico in quest’esecrazione di spot. Scrivevo giusto qui del modo in cui vengono costruite le narrative per la manipolazione del target femminile, e Lancia ci permette di trovare un altro esempio perfettamente coerente con quanto detto, seppure volto alla promozione di un prodotto completamente diverso.

Il prodotto non conta niente. Lo ripeto, perché le cose più importanti si ripetono. Ma lo ripeto con parole diverse, perché odio i mantra. Il prodotto non ha rilevanza. Basta che vi convinciate a comprarlo, qualsiasi cosa sia. Quindi ci sparano le stesse stronzate sull’uscire fuori dal nostro guscio, sull’essere noi stesse e sull’essere libere per venderci qualsiasi tipo di cosa, anche roba di categorie completamente diverse, perché hanno determinato – i tipetti ai piani alti delle aziende – che questo tipo di esposizione è quella che risuona più facilmente (e può quindi influenzare più facilmente) nel pubblico femminile. Ci piace che ci prendano in giro promettendoci autenticità e libertà nel tentativo di acquistare il nostro femminil favore? Dubito che possa piacere, una volta che ci si rende conto che è esattamente quello che sta accadendo.

Lancia Ypsilon
Brancomilda, la protagonista di questo spot di rossetti.

Ma proseguiamo, osservando le protagoniste di questo spot! Modelle glamour truccate e agghindate in modo da rappresentare perfettamente lo 0,2% delle donne fuori dallo schermo, che emergono come sirenette dall’oceano delle proprie Matrioske-guscio, che francamente erano più interessanti e originali della solita figura femminile uguale sempre e dovunque (nei media, si intende, perché nella vita vera vantiamo invece una favolosa varietà e siamo eccezionalmente interessanti, a qualsiasi età, sia esteticamente che intellettualmente). Particolarmente d’impatto la signora che stende le gambe, al rallentatore, seduta sulla sua Matrioska-guscio. Quanta poesia, quanta emozione. Quanta femminilità!! NUOVO LOOK! ECOCHIC. La presenza dell’aggettivo chic è uno dei novantamilaquattrocentoventitré elementi di questo spot che rendono chiaro il target inteso dalla cara Lancia per la sua estrogenica Ypsilon. Nessuna azienda si sognerebbe di arrivare agli uomini descrivendo un’auto come chic. L’unico modo per farlo senza far temere agli uomini una caduta del testicolo destro sarebbe quello di compensare con un immaginario visivo super macho e lasciare intendere che l’elemento chic sia legato al potere. Quello è il modo in cui si pescano gli uomini. Promettendo potere e status. A noi si promette glamour e, negli ultimi anni, una libertà che è tale solo a parole, naturalmente. Nessuno vuole donne libere.

Lancia Ypsilon
Giorgina è stanca del finto femminismo sdoganato tanto di moda, ma non abbastanza stanca da evitare di mostrarci smalto, anelli e bracciali, in questo spot di accessori.

Ma torniamo alla ciliegina sulla torta di questo rigurgito a quattro ruote, ossia il fatto che una vettura, un’automobile, una macchina, venga inquadrata come per donne, specifica per un sesso. Ne parlo meglio nell’altro articolo sempre sulla Ypsilon, ma la sostanza è da ricercarsi in quelle che dovrebbero essere ovvietà, ma il cui contrario domina le menti anche di persone altrimenti progressiste. Non esistono automobili per uomini e automobili per donne. Non esistono auto che, per natura, piacciono più agli uomini o più alle donne. Lo vedete che la retorica è identica a macchine vs carrozzine e supereroi vs principesse? Ci costringono a portarcela fino all’adultità (e lì oramai l’abbiamo mandata giù, quindi sembra normalissimo e non ci rendiamo neppure conto del condizionamento) e poi ci troviamo “macchine da donna”. Nel precedente articolo portai l’esempio di un utente che era interessato all’auto ma il fatto che fosse da donna (avendo correttamente assimilato il concetto che Lancia promulga volontariamente e consapevolmente) lo frenava nell’acquisto. Per la nuova versione, ci troviamo anche le recensioni a ribadire quanto l’auto sia per donne, nonostante il concetto sia privo di senso o fondamenta. La fashion car più amata dalle Italiane, la preferita delle donne, nel cuore degli italiani – anzi, delle italiane…Da conati.

Lancia Ypsilon
Matrioska o non Matrioska, Brunilda sa che il suo posto è esposta in vetrina, in questo spot di orecchini.

Ponendo pure che Lancia Ypsilon sia l’auto preferita delle Italiane (sebbene non parrebbe affatto il caso stando a statistiche dell’ultimo anno…), dovremmo domandarci il perché, fermo restando che non è ragionevole pensarla una preferenza innata basata sul sesso, invece di cavalcare l’onda e rinforzare l’associazione tra suddetta auto e le donne, con tutte le conseguenze del caso (tra cui uomini che evitano di comprarla perché s’abbassa il livello di testosterone). Per esempio, una delle qualità delle automobili che viene utilizzata nel concreto per stipulare il contratto associativo tra vettura e sesso è la dimensione. Poco importa che sacrifichino praticità, specialmente in città, ma dimensioni grosse sono legate a imponenza e potenza; pertanto sono codificate come mascoline1. All’opposto, la piccolezza di un’auto ne comunica un elemento di femminilità. Lo stesso accade con la linea delle forme. Sportive e decise fa maschio. Rotonde e sinuose fa femmina. Il richiamo delle differenze fisiche tra i sessi facilità l’assimilazione di questi codici. A livello inconscio, è molto probabile che anche una persona all’avanguardia, o convinta di esserlo, si trovi a percepire un enorme fuoristrada come mascolino.

Lancia Ypsilon
Dai, Filorella, devi starci solo qualche secondo in questa posizione scomoda e innaturale, per questo spot di scarpe col tacco. Un po’ di gamba ci vuole, no? Siaaaamo doooonneeeee, oltre alle gambe smalto, rossetto, scarpe, orecchini, bracciali, ecceteraaaaa!

Ma concludiamo, va’.
Questo spot Lancia è l’ennesima, triste, dimostrazione di come il marketing stia camminando sulla schiena dei resti di una capitale femminista che cerca, per il momento invano, di ricostruirsi. Il mercato, mano nella mano della nostra cultura, s’è operato e continua a operarsi per cambiare il significato di libertà, per cambiare il significato di “essere sé stesse”, così da rendere vana l’idea di lotta per liberarsi e per essere sé stesse. Possiamo, realisticamente, riprenderci il senso reale delle cose, con la miseria di mezzi e denaro in contrasto con l’abbondanza posseduta da chi ci tiene inchiodate? Dobbiamo invece trovare nuovi termini, nuovi concetti per esprimerci, e arrenderci alla perdita di “libertà” e “autenticità”? Vi lascio con questi quesiti, nella speranza che chi è consapevole dell’impatto che marketing e comunicazione mediatica hanno sulla percezione delle masse (e, di conseguenza, non si limiterà a sminuire o mettere sotto al tappeto queste argomentazioni) voglia provare a ponderarci su.

Alla prossima e, mi raccomando, occhio agli spot!


1 Sempre nel senso culturale del concetto, non nel senso di “effettivamente connesse con l’essere maschio”, che è quello a cui ritengo andrebbe riportato, insieme al concetto di femminilità. Entrambi resi schiavi della cultura e allontanati da qualsiasi essenza di natura.

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