Segugio – Il Supereroe del Sessismo

Ohibò, qualcun altro è tornato a trovarci. Da brava padrona di casa mi son fatta trovare a braccia aperte, pronta ad accogliere nuovamente Segugio qui sul blog. Vediamo un po’ cosa ci riserva questa volta. Un miglioramento, forse?

Segugio è in missione. Gli tocca far risparmiare Papà e far felice Davide. Ecco dunque che bussa alla porta di Papà e Davide (c’è pure una tizia a caso con loro; smammasse, ‘ché non è roba che la riguarda), donando al primo la possibilità di risparmiare sulla polizza auto, e al secondo il film degli Avengers. Parliamone.


Il primo spot Segugio di cui ho scritto nel blog era brutto, sia chiaro. Ma questo è peggio, signore e signori.
Andando con ordine, l’ambito di cui trattiamo è quello dei servizi, che sappiamo essere – con prevalenza che sfiora l’esclusività – rivolto agli uomini, almeno nel panorama pubblicitario italiano. Banche, assicurazioni, scommesse, compravendita, polizze, tutto quel che ha a che fare con il denaro, viene inteso come riguardante gli uomini. Mi piacerebbe dire che non serve l’arte per comprendere le radici sessiste alla base di questa dinamica, ma so che la normalizzazione può rendere l’insorgenza della consapevolezza ostica anche per persone altrimenti sveglie. È spiacevole da accettare, ma non è difficile rendere invisibili verità che son proprio sotto i nasi delle persone.

La famiglia che vediamo rappresentata nello spot è composta da tre persone: una donna, un uomo e un bambino. Il cane – l’azienda – non si fa neppure mezzo scrupolo e con estrema trasparenza dichiara di avere interesse di rivolgersi UNICAMENTE ai maschi di casa. La donna non ha alcun ruolo. È un manichino. È presenza accessoria. Non è neppure menzionata. È lì solo per completare il quadro per cui un figlio deve avere una madre e un uomo una moglie. In relazione a quanto viene pubblicizzato – risparmio su polizza auto – è completamente ignorata, invisibile.

Segugio.it
Grazie per avermi fatto risparmiare, Segugio. Sì, sì, se fa la brava poi Avengers lo facciamo vedere pure a lei, promesso.

Salvo trattarsi di persone single, un risparmio sulla polizza auto è qualcosa che dovrebbe interessare – no, che interessa – tutta la famiglia. Questo tipo di spesa è importante per chiunque componga la famiglia. Perché Segugio vuole far risparmiare Papà, e non la famiglia BauBau? Perché vuole far risparmiare Papà, e non Papà e Mamma? Perché questa diamine di polizza interessa solo Papà? Questa scelta di espressioni comunica l’idea che a disporre del denaro e ad avere la possibilità di gestirlo sia Papà e Papà solo. Quest’idea conduce alla concezione per cui Papà sia l’unico a guadagnare denaro. Evidentemente Mamma 1) non ha denaro proprio (non lavora) e 2) non ha un’auto sulla cui polizza risparmiare. Tanto deve mica spostarsi, lei? Ha il gioioso privilegio di vivere nel meraviglioso regno delle mura domestiche. Ovvio che gli affari di denaro siano nelle sole mani del breadwinner designato dalla tradizione patriarcale.

Giacché questo svilente dipinto narrativo non bastava, Segugio ha ben pensato di condirlo con degli stereotipi. Chi altro, se non un maschietto, poteva esser reso felice da un film sui supereroi? Mica poteva Mamma esser felice di vedere gli Avengers? Mica poteva una figlia essere felice di vedere gli Avengers? Questo dettaglio – per gravità comunque secondario rispetto alla questione principale – sarebbe insignificante se non fosse che la tematica dei supereroi è con forza e costanza comunicata come appannaggio e interesse maschile in qualsiasi ambito – dai giocattoli all’abbigliamento (come sempre, non prendete per buono quel che dico; basta guardarvi intorno con occhi aperti). Ciò non ferma tante bambine, ragazze e donne dall’apprezzare il mondo dei supereroi e delle supereroine. Ma comunicare, come avviene, che sia “roba da maschi” ha un peso e un significato non da poco.

Segugio.it
Immagine esclusiva di una femmina della specie umana schiacciata dalla centralità maschile. Fatti da parte, donna!

Questa pubblicità è la terza della serie Il Supereroe del Risparmio. Il vostro buon cuore vorrà pensare che le altre abbiano una comunicazione di qualità superiore, e invece! Nel primo Segugio parla solo al ragazzo – mentre la ragazza diviene persino sfocata nell’inquadratura tant’è inutile la sua presenza (se non alludere al fatto che il tizio sia fidanzato). Nel secondo, sebbene Segugio faccia la grazia di parlare al plurale, lui è un appassionato di Avengers e lei è una (rappresentata come una) cretina che non ne sa nulla e fa domande come una bambina. Due meraviglie, insomma.

Ritengo però che quello che ho scelto di presentarvi sia in assoluto il peggiore spot tra i tre, perché accanto alle stereotipizzazioni presenta una narrativa che va a rinvigorire la divisione patriarcale dei ruoli tra i sessi, con il potere economico limitato alle mani maschili. È imperdonabile che si sia scelto di mandare questo messaggio quando sarebbe bastata una modifica MINUSCOLA (“far risparmiare mamma e papà”, invece di “far risparmiare papà”) per evitarlo del tutto. A questo punto io posso pensare due cose: o il team creativo di Segugio manca così tanto di inventiva e acume da non aver considerato questa banalissima possibilità, oppure la scelta è stata del tutto arbitraria. La seconda opzione è più grave, ma ciononostante la prima non lo è poco – insomma, è il loro lavoro.

Prima di chiudere, colgo l’occasione per rivolgermi a tutte le lettrici. So bene che le circostanze di vita possono renderlo estremamente difficile per alcune di voi, e bisogna prenderne atto, ma prego tutte di fare il possibile per acquisire e mantenere indipendenza economica, e non finire mai, in nessun caso, con il dipendere da qualcuno, men che meno un partner.

Detto ciò, se volete dirne due a Segugio, in basso trovate i link per farlo.
Alla prossima e, mi raccomando, Occhio agli Spot!


SEGNALAZIONE E COMMENTO

L’espressione dell’opinione relativa agli spot – spesso più della segnalazione degli stessi – può essere cruciale e determinante nello stimolare i marchi a muoversi verso una direzione pubblicitaria diversa, più progressista e socialmente responsabile. Poiché l’unione fa la forza, come diversi casi hanno in passato dimostrato, invito tutti a prendersi il tempo per lasciare commenti sulle pagine ufficiali e/o inviare email ai marchi interessati. A seguire, i dati per lo spot menzionato nell’articolo:

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