Anche quest’anno è arrivata l’ora di parlare delle uova di Pasqua.
Cercando di passare in rassegna, in ordine, gli stessi brand di cui ho scritto l’anno scorso, vediamo insieme come, quanto e se le cose sono cambiate rispetto al 2020. Relativamente agli stereotipi, si intende. Cominciamo? Cominciamo.
Anticipazioni in spoiler per chi non ha voglia di leggere.
Cliccate Qui
Non è cambiato NIENTE. Il coniglio Kinder è ancora la mascotte promotrice di retrogradi stereotipi, qualcosa è peggiorato e comprate uova Witor’s perché a quanto pare è l’unico brand che ha a cuore la libertà di bambini e bambine. Passo e chiudo.
Iniziamo. Primo nome in lista: Walcor.
Rispetto all’anno scorso è cambiato esattamente niente. L’azienda offre uova divise per tema, con anche una certa varietà, ma non sembra voler rinunciare alle uova divise esplicitamente per sesso.
Quanto alle altre proposte, come di consueto quelle stereotipicamente associate al femminile (Principesse – e ce ne sono ben due sulle principesse -, Love is, Hatchimals, Animal Club) sono un tripudio di rosa, mentre tutti gli altri (dinosauri, supereroi, macchine, Spongebob, monopoli) vantano ogni genere di colorazione.
Bauli time!
Anche con Bauli, si cambia mai.
Abbiamo ancora l’orrido orrore orrorifico che è You Pretty, nel suo trionfo roseo con bimba truccantina. Una piccola modifica c’è stata, relativamente alla descrizione. Da “I love make up! Per le bambine dallo spirito glamour che amano giocare a truccarsi” dell’anno scorso a “I love make up! Il più glamour per chi ama giocare a truccarsi”. Sono certa quanto voi che orde di genitori correranno a comprare questo uovo rosato ai propri maschietti amanti del make-up (dopo aver finito di sculacciarli e dir loro che è roba da femmine).
Oltre a questo, abbiamo due proposte generiche per l’infanzia (Kucciolotti Family e Orsetti del Cuore), un’altra proposta chiaramente interpretabile come per femmine (Winx, super rosa quanto You Pretty), Tom e Jerry, MeteoHeroes e i testosteronici Transformers, con confezione blu.
Anche quest’anno, la divisione per sesso tocca anche a noi persone adulte, con le uova Grandi Firme. Brand sportivi e automobilistici sono esclusiva dei masculi, come natura vuole.
C’è pure l’uovo della Nazionale Italiana…rigorosamente quella maschile. Anche i prodotti che si possono vincere (pallone a parte), parrebbero essere per uomo. Insomma, quest’uovo è pensato per uomini. D’altronde si sa che il calcio è roba da maschi. Certamente lo pensano anche le calciatrici e arbitre Italiane.
Proseguiamo con Lindt!
La proposta Lindt è…curiosa (non è vero). Non ci sono più le uova Bimbo e Bimba come l’anno scorso, ma resta qualcosa di estremamente, ma proprio estremamente, simile.
Uno rosa, uno azzurro.
Uno si chiama Bimbo Tuttofare e regala attrezzi fai da te (notoriamente associati alle bimbe, come sappiamo). Uno si chiama Panda, è dedicato al mondo di una “una panda cucciola” e regala un cerchietto (noto accessorio legato al maschile, come sappiamo).
Insomma, come diceva Avril ai tempi in cui era identica a oggi nonostante siano passati centotredici anni: Can I make it any more obvious?
Se nonostante tutto amate la cioccolata Lindt e non volete rinunciarvi, potete puntare sulle alternative: l’uovo Gold Bunny e quello UNO.
Per Baci Perugina spendo solo qualche parola perché il brand non propone uova per l’infanzia.
Tutte le Uova proposte sono prive di qualsiasi categorizzazione via stereotipi e sono suddivise per tipologia di cioccolato. Sicuramente una delle migliori offerte per persone adulte!
Pronte e pronti a scoprire cosa ci riserva Dolfin, che negli ultimi anni si è dimostrata graaaaande amante degli stereotipi?
Proprio come l’anno scorso. Che sorpresa! Abbiamo ancora le uova Bimbo e Bimba. In più abbiamo le uova con temi stereotipicamente femminili (Principessa dei Sogni, I Love Ballerina, Maggie e Bianca, Enchantimals, Barbie) che sono un tripudio di rosa scaccia-maschio, qualità associabile anche alle sorprese all’interno (mollette, collane, bracciali, cerchietti, coroncine, ecc.), chiaramente pensate per un pubblico esclusivamente femminile, che non può non essere interessato a questi divertentissimi e stimolanti…giocattoli. Dall’altra parte della barricata ci sono robot, dinosauri, camioncini, automobili. Insomma, tutti i giocattoli considerati da maschio. Ci sono anche alcune opzioni non associate a stereotipi (Bing, Zafari, Polaretti, Emoji), ma in linea di massima, l’offerta è prevalentemente costruita attorno a stereotipi.
Rivoluzione mancata anche per Caffarel.
Anche quest’anno le uova per l’infanzia sono divise in Maschio e Femmina.
Anche quest’anno a indicarlo sono sia i colori (azzurro e rosa) che le sorprese Carioca (mezzo da colorare per i maschi, collana per le femmine), entrambi elementi che col sesso hanno meno di zero a che fare. Che gioia approfittare delle feste per ricordare a bimbi e bimbe cos’è per loro e cosa no. ♥️
E Venchi? Si sarà deciso a cambiare le carte in tavola?
Ma vi pare mai? Certo che no. Anche quest’anno le uova sono divise per sesso. Le uova per bimbe permettono di trovare dolcissimi peluche oppure dei set con delle pupazzette, con su scritto Girl e quel che parrebbe essere Happy Holiday. Emozionante! Effettivamente interessanti, invece, costruzioni di mezzi per i maschi, invece. Sia mai che le bambine si abituino a fare qualcosa di attivo, impegnativo e che non abbia nulla a che fare con il coltivare empatia e cura, oppure assimilare ossessione per l’estetica. Poi si aumenta il rischio che non si accontentino di stare a casa da adulte.
Ci tengo a ricordare che, seppure non si trattasse della soluzione perfetta per ovvissime ragioni, fino al 2019 Venchi proponeva, accanto a uovo Bimba e Bimbo, anche un uovo Unisex. Lo scettro per il peggioramento migliore va sicuramente a questo marchio.
Passiamo all’offerta Dolci Preziosi. Sarà variegata come negli anni scorsi? Includerà indicatori di sesso?
Devo dire qualcosa? Le immagini parlano da sole. Anche Dolci Preziosi ha l’uovo Bimba e l’uovo Bimbo. Naturalmente rosa e azzurro sono lì a rinforzare l’associazione di questi colori ai due sessi. Le sorprese all’interno sono divise per sesso sulla base di stereotipi, come è facile aspettarsi. Il brand propone tantissime altre uova accanto a queste. LOL e NA NA NA Surprise, stereotipicamente femminili, in cui trovare ciondolini e gadget firmati, per esempio. Per chi vuole che i propri figli e le proprie figlie giochino davvero, invece, ci sono delle trottole nelle uova delle Tartarughe Ninja, matite, puzzle e un gioco memory nelle uova Poopsie Unicorn.
A non essere migliorata è anche la comunicazione social. I post Dolci Preziosi su Facebook rendono esplicito come le uova La Sabri e Na Na Na siano rivolte alle bambine, e quelle Tartarughe Ninja e PJ Mask siano rivolte ai bambini.
Insomma, anche quest’azienda si conferma supporter dei limitanti stereotipi sui sessi a cui ci ostiniamo a educare bimbi e bimbe. Olè. Proseguiamo.
È il momento di Paluani, che l’anno scorso era uno dei pochi brand salvabili. Sarà lo stesso nel 2021?
Cinque temi diversi (Trudi – 4 versioni, Thun, Famiglia Addams, Dragonball e Hello Kitty) tra cui scegliere. Le confezioni per le uova Dragonball ed Hello Kitty sono le stesse dell’anno scorso. Sono due temi percepibili come stereotipicamente per maschi e femmine, poiché genericamente codificati come tali, ma il brand si limita a proporli, senza indicare target in nessun modo. Quindi…Paluani bene anche quest’anno!
Tempo di passare a Balocco.
Come e peggio dell’anno scorso, la cara Balocco. Le due offerte sessuate che vedete nell’immagine sono identiche al 2020. Ce n’è una terza (a tema Paw Patrol, con osso azzurro o rosa) e sono poi presenti l’uovo Dorothy e l’uovo Hello Kitty descritti sul sito come “dedicato alle bimbe” e l’uovo Sissi “per far felici tutte le piccole Principessine di oggi”. Descritti come “dedicato ai bimbi” (inteso come maschi, nell’ovvio contrasto con il dedicato alle bimbe) abbiamo Wacky Races (macchine), Dragon Trainer (draghi). Senza specifica (ma con maschile generico) le uova delle squadre di calcio, della moto GP. Per il momento, lo scettro di azienda più amante degli stereotipi va senza dubbio a Balocco, che è sensibilmente PEGGIORATA rispetto allo scorso anno. Complimenti. Applausi.
Ci siete per il turno di Motta? Siateci.
Proprio come l’anno scorso, ecco ancora le uova Bimbo e Bimba, con palle d’ogni tipo, razzi, sport e attività per l’azzurrità maschile, e cuori, fiocchi e altre robine decorative per la rosezza femminea, in posa che suggerisce spiccata intelligenza.
Chiaramente pensati per bambine ci sono l’uovo Gioielli del Cuore (con bimba sognante) e quello Polly Pocket (descritto sul sito come “la famosissima micro doll che piace alle bambine e anche alle mamme“). Chiaramente pensati per bambini ci sono invece l’uovo NERF e quello Teen Titans. Anche qui un tripudio di stereotipi.
È arrivato il momento di scoprire la proposta di Witor’s. Sono due anni che questo brand non vende stereotipi. Continuerà a non farlo o ci sarà stato un peggioramento?
Il primo respiro d’aria pulita, amiche e amici. Forse anche l’ultimo, quindi godiamocelo.
Witor’s continua a offrire una varietà di Uova di Pasqua completamente priva di stereotipizzazione per sesso. Tra i brand passati in rassegna finora è il primo che non abbraccia l’educazione di bimbi e bimbe a limitanti e dannosi ruoli tradizionali.
Lasciatemelo dire: Witor’s fa molto di più. Non solo non applica codici di stereotipizzazione, ma evita di proporre temi che siano fortemente associati – nel senso comune condizionato dagli stereotipi – a uno dei due sessi (quelli per cui non servono codifiche aggiuntive, perché la persona media li leggerà comunque come “da maschio/femmina”, per intenderci). Non ci sono principesse e non ci sono draghi, insomma. Tuttavia, c’è comunque una varietà eccezionale. Si parte dai Pokémon e si arriva a Spongebob, passando per Angry Bird, Madagascar, Smiley, Topotip e Gigantosaurus. Ci sono anche due uova con peluche in regalo.
Se comprerò uova quest’anno, saranno Witor’s (ha anche due prodotti bio senza latte e uova, nel caso possano interessarvi – interessano a me, quindi condivido).
Andiamo avanti con il Super Pasqualone di Giochi Preziosi.
Accanto a temi più generici e senza target specifico, (Bing, Topo Gigio, Me Contro Te) anche quest’anno tornano i Gormiti e anche quest’anno sono contrapposti a una robina chiaramente intesa come rivolta alle femminucce: Na Na Na Surprise.
Ancora, anche quest’anno, la scritta laterale Super Pasqualone è in rosso su tutte le confezioni, tranne che su quella di Na Na Na, che per inciso sono queste orribili bamboline truccatissime dall’aspetto di infanti. Una roba tipo Bratz. A ogni modo, per l’occasione la scritta è nel rosa che ci ostiniamo a legare alla femminilità.
Vediamo cosa ci riserva l’Uovissimo di Mattel, brand che di recente è riuscita a convincere più di qualcuno d’esser progressista. Non me di sicuro. A ogni modo, tornando all’Uovissimo, certo non avremo anche quest’anno Barbie vs Hot Wheels?
E invece sì! Anche quest’anno! Stessa solfa. Stesso blu vs rosa. Stesso macchine vs bamboline. Stesso maschi vs femmine (che è il modo in cui siamo educati a leggere, e come invariabilmente facciamo, le prime due contrapposizioni menzionate).
Nell’Uovissimo Hot Wheels si trovano 1 set mega acrobazie, 1 veicolo singolo, 1 gioco memory, 2 walkie talkie, 1 kit di racchette, mentre in quello Barbie una bambola, spazzola, pettine, molletta e porta-accessori. Ci piace che i bimbi giochino e che le bambine si allenino a vanità e ossessione per l’aspetto. ♥️ Stupefacente come così tante persone ignorino il significato di queste proposte di mercato…
Vediamo se la linea Monarc in vendita da Aldi si è aggiornata per il 2021.
Nah, come l’anno scorso, con divisione azzurro/rosa che sappiamo benissimo come leggere, sia noi che i bambini e le bambine. Un piccolo miglioramento c’è stato, però. L’anno scorso, la confezione femminile presentava un’orrida “femminilizzazione” (via stereotipi estetici: abito, fiocco, ciglia lunghe) dell’animaletto pasquale. Mini sollievo, quindi.
Torniamo su Dolgam, che l’anno scorso proponeva (esplicitamente) uova calcistiche ai maschietti e bambolette alle bambine.
Le uova calcistiche ci sono anche quest’anno, ma c’è una novità ancor più stereotipata. Uova maschio e femmina a marchio PinyPon! Nel caso in cui non fosse ovvio dai colori, dai regali, dagli elementi sulla confezione, dalla O del marchio che ha una stella per le bimbe e un fulmine per i bimbi (santo cristo di periferia), Dolgam ha specificato sulla sua pagina Facebook: “Oltre alla versione bimba, le uova Pinypon sono anche in versione per bimbo“. Mamme, papà, nonni, nonne, zii, zie e chiunque altro sia, potete dormire sonni tranquilli. Non rischierete di compromettere lo sviluppo di bambini e bambine regalando qualcosa di non specifico per il loro sesso sulla base di retrograde e infondate convinzioni culturali. Oh, ci tengo a dirvi che PinyPon è proprietà di Giochi Preziosi, che sappiamo essere del partito anti-infanzia.
Per Lidl…
…mi son presa la libertà di riutilizzare l’immagine dell’anno scorso perché le uova sono identiche, ancora divise in Bambino e Bambina, sempre con i codificatori rosa e azzurro. E vabè. Andiamo avanti, concludendo con il pezzo grosso.
Sì, per ultimo anche stavolta. Il brand cioccolatoso più noto e amato da Italiani e Italiane di ogni età. Negli anni ho seguito le modifiche che l’azienda ha apportato alla presentazione delle uova. Qualche passo avanti è stato fatto, ma ci si era sempre tenuti aggrappati agli stereotipi, se non con entrambe le mani, con una certamente. Vediamo se qualcosa si è modificato anche nel passaggio da 2020 a 2021.
Anche quest’anno le uova si dividono in Mini, Maxi e Gigante, per le cui scritte si conferma l’abbandono della colorazione rosa/azzurra. Si conferma anche, qui in negativo, la colorazione rosa/azzurra per la scritta In Ogni Uovo delle uova con temi più femminili o maschili secondo stereotipi (rosa sono Principesse, Sirenette, Barbie, Miraculous e Mini Pony; azzurre sono Star Wars, Esploratori Galattici, Justice League, Gormiti e Marvel). Uova meno spiccatamente stereotipate per tema hanno la scritta in altri colori (giallo per l’uovo di Topolino, per esempio). Novità è il mezzo abbandono della colorazione delle grafiche frastagliate su ogni confezione. Fatto salvo per l’accoppiata di uova Mini, che presenta tutti gli elementi di codifica stereotipati in perfetto legame tra loro (colorazione scritta In Ogni Uovo, colorazione grafica frastagliata, tema delle uova), le altre hanno una colorazione diversa in base alla categoria di peso – verde 150gr, giallo Maxi, giallo Gigante.
Vediamo un po’ se il tipo di sorprese conferma l’intuibile intenzione di targeting per sesso, come l’anno scorso. Dall’uovo Principesse escono statuine delle principesse con i loro principi, dall’uovo Sirenetta esce una…sirenetta, dall’uovo Miraculous escono statuine di LadyBug con portagioie e bracciali, dall’uovo Mini Pony escono…mini pony con testa e coda che si muovono, dall’uovo Barbie escono…delle Barbie. C’è Barbie Pilota con una valigia rosa per portare i suoi accessori preferiti, Barbie medica con pantaloni rosa e uno studio con posto per i vostri gioielli (sto citando il sito con queste meraviglie, eh…), Barbie ballerina con specchio rosa utilizzabile anche come porta-accessori, Barbie astronauta con casco rosa e con base-scrigno segreto per i bijoux. Cara, Mattel progressista, eh? Un colpo al cerchio e uno alla botte. 😘
Dall’uovo Star Wars escono dei modellini di droidi, da quello Esploratori Galattici esce una navicella spaziale, dall’uovo Justice League escono fighissimi modelli di auto, dall’uovo Marvel escono supereroi…e una supereroina (finalmente, questo!!!). Insomma, come vedete, perfetta coerenza con i codici già menzionati. I giochi nelle uova interpretabili come “da maschi” rientrano nella categoria dei giochi considerati “da maschi”. Viceversa, i giochi nelle uova interpretabili come “da femmina” rientrano nella categoria dei giochi (molto per modo di dire) considerati “da femmina”. Scioccante, eh?
Concludiamo con il tasto che finora è stato il più dolente del mare di passione di stereotipizzazione di Kinder: Pasquale, il coniglio che suggerisce che Uova prendere e che nel corso degli anni l’ha sempre fatto in base a stereotipi, con un algoritmo ridicolo che deduceva il sesso in base al nome immesso. Sarà lo stesso quest’anno?
Per farvi capire in modo immediato vi lascio l’immagine di quanto viene proposto con la selezione, rispettivamente, di un nome maschile con età 6-8 e di un nome femminile con età 6-8 (ho usato Francesco e Francesca), che facciamo prima.
A sinistra, la proposta per femmine. A destra quella per maschi.
Supereroi: Miraculous per bimba, Marvel o Justice League per bimbo (a seconda che scelga action figure o automobili come preferenza; scelta che per le bimbe non c’è, ovviamente).
Fumetti e Cartoni: Toy Story e Minions sono in comune, ma Topolino viene proposto solo per bambine.
Star Wars è SOLO per maschi (categoria Avventure nello Spazio).
Anche Gormiti è SOLO per maschi (categoria Creature Fantastiche).
Principesse, My Little Pony e Barbie sono SOLO per femmine (categoria Storie da Inventare).
Vi stupisce che questi risultati rispecchino perfettamente l’analisi della codifica degli stereotipi fatta pocanzi? Non dovrebbe. Certamente rende ancora più ovvio il fatto che sia tutto molto intenzionale.
Proviamo anche con la fascia di età 3-5 (Mario e Maria).
Come avrete capito:
Gli Esploratori Galattici son per bambini (Avventure nello Spazio), mentre le Sirenette (Mondo Sottomarino) son per Bambine. Gli altri suggerimenti sono generici e in comune (44 Gatti, Topolino e WWF).
Insomma, anche quest’anno Kinder si fa appassionata promotrice di stereotipi, guida bambini e bambine a conformarsi agli stereotipi culturali sul rispettivo sesso e ci tiene a ricordare loro che: principesse, porta-accessori, principesse, bambole e principesse (quanta creativa varietà per le nostre piccine) son roba da femmine, mentre spazio, supereroi, automobili e mostriciattoli son roba da maschi e solo da maschi, in perfetta conformità con le convinzioni dannose che da decenni limitano e dirigono lo sviluppo dell’infanzia in base al sesso. Complimenti. Capite perché non posso proprio superare la mia antipatia per Kinder/Ferrero? Impossibile, a queste condizioni.
Ricapitolando, anche Pasqua 2021 si è rivelata pessima per quanto riguarda la conferma e il rinforzo degli stereotipi sui sessi con cui indottrinare l’infanzia. Da questo punto di vista, che è un punto di vista CRUCIALE, perché riguarda da vicinissimo la crescita dei futuri uomini e delle future donne, non si vedono spiragli di luce neppure per sbaglio. Fatto salvo per Witor’s (e Paluani, dai), si intende. Che delusione, che delusione, che delusione. Finché non ci decidiamo ad affrontare l’educazione agli stereotipi forzata sull’infanzia, tutte le parole dette sul tema saranno vuote e insignificanti. Ogni interesse mostrato sarà fasullo. Questa è la chiave. Lo sappiamo e scegliamo di non raccoglierla. Inevitabile che la porta del cambiamento resti chiusa.
Se i brand fossero interessati a rendere felici bimbi e bimbe, rispettando la loro unicità e la loro umanità (oltre che, naturalmente, vendere i propri prodotti), si limiterebbero a proporre uova di vario tipo e con vari temi, senza integrare alcun tipo di codifica basata su stereotipi, che suggerisca che una cosa sia per uno o per l’altro sesso. Così facendo si rimuoverebbe, o fortemente attutirebbe, la pressione a conformarsi alle aspettative, particolarmente forte nell’infanzia (e non sparisce nell’età adulta), nessun bimbo dovrebbe provare disagio, vergogna, diniego o difficoltà per l’apprezzare qualcosa “da femmina” e nessuna bambina dovrebbe provare lo stesso per l’apprezzare cose “da maschi”, perché nessuno direbbe loro che alcune cose sono da femmine e altre da maschi.
Genitori e chiunque altro di voi sia a contatto con bambini e bambine, mi rivolgo a voi. Non perdete occasione per comunicare ai bimbi e alle bimbe con cui siete in contatto che nessun giocattolo è solo per un sesso o solo per l’altro, che non esistono giochi davvero per femmine o davvero per maschi, che un bimbo che vuole giocare con Barbie è solo un bimbo che vuole giocare con Barbie e ciò non lo rende meno maschio di qualsiasi altro maschio; che una bimba che vuole giocare con supereroi e macchine è solo una bimba che vuole giocare con supereroi e macchine, e ciò non la rende meno femmina di qualsiasi altra femmina. I messaggi delle multinazionali sono più forti, inutile prenderci in giro, ma offrire la verità come alternativa, piantare il seme della libertà, è sempre meglio che non farlo, non trovate? È creare possibilità dove non c’era o dov’era sepolta da un sistema che ruota attorno al profitto a scapito del benessere di tutte e tutti.
Quest’anno ha dato ragione al mio sentimento dell’anno scorso, quando conclusi l’articolo scrivendo “Non so voi, ma a Pasqua del 2021 non guardo né con curiosità né con speranza”. Un anno dopo, continuo a non avere ragione alcuna per guardare al 2022 con speranza, anche perché non c’è nulla nei movimenti culturali e politici del nostro paese che suggerisca l’avvicinarsi di un cambiamento. Mi trovo al massimo ad augurarmi che Witor’s non ceda e resti quello che è: l’unico brand che vuole sì far acquistare le proprie uova, ma vuole anche far divertire bimbi e bimbe rispettandoli per davvero.
Passo e chiudo. Sperando che acquistiate Witor’s oppure una delle opzioni non stereotipate degli altri brand vi saluto e vi raccomando: occhio agli stereotipi.