Segugio.it, il Migliore Amico degli Stereotipi

Con l’articolo di oggi mettiamo un attimo da parte le pubblicità di prodotti, per tornare a parlare di aziende che offrono servizi (ricordate la perla regalataci da subito.it?). Nel mirino, stavolta, c’è Segugio.it. Vediamo lo spot.

Il nostro protagonista è alle prese con avvincenti avventure spaziali quando, d’un tratto e tutto impanicato, entra in contatto con i membri della sala controllo per comunicare di essersi dimenticato di cambiare polizza auto. Per fortuna che sua moglie gli ha lasciato un promemoria! Il segugio parlante gli suggerisce prontamente di fare un salto su Segugio.it, che gli permetterà di portare a termine l’operazione con rapidità e gran risparmio.

Ci sono un paio di cose da dire riguardo questa pubblicità. Andiamo per gradi.

Il protagonista è una figura maschile, collocata in un particolare setting di tipo professionale. In questo caso la cosa è portata all’estremo in un modo che intende essere simpatico, ma è consuetudine che gli spot associno l’uomo ad attività avventurose (pensate ad alcune pubblicità di automobili, per esempio).

Accanto al protagonista – e al segugio mascotte del servizio – entriamo in contatto più o meno diretto con la sala controllo dell’operazione spaziale (applausino perché ci sono anche 3 donne. Piccolo perché son 3 su 21 persone e un cane, ma tant’è) e con la moglie del protagonista.

Come si palesa, quest’ultima? Sotto forma del promemoria che fa entrare il protagonista nel panico più totale, al punto da compromettere la sua efficienza operativa. Un disastro che viene enfatizzato (in modo tale da costruire il pathos umoristico) da sonori allarmi e sudanti impiegati. È un doppio colpo, questo. In che modo?

Segugio.it

Se da un lato la figura femminile ci viene presentata (e bastano due miseri dettagli a farlo, tant’è ben diffuso quest’archetipo) tramite il classicissimo stereotipo della moglie petulante, temibile e col fiato sul collo del pover’uomo che l’ha sposata, quest’ultimo è rappresentato come uno sprovveduto che non è neppure in grado di rammentarsi da solo del cambio dell’assicurazione, tanto da doversi portar dietro un apposito post-it con annessa foto della moglie. Una sbadataggine talmente grave da rischiare di compromettere la qualità del suo lavoro.

Ma per fortuna che c’è Segugio.it, che tramite i suoi efficaci servizi permetterà al protagonista non solo di risparmiare, ma anche di buttar dietro sé il promemoria della moglie. Questo è, insieme alla presenza stessa del promemoria, il secondo dettaglio che dona vita alla specificità della figura femminile rappresentata. Alla fine dello spot, il cagnetto dice al protagonista che dovrà offrirgli una cena. Perché? Perché avendolo aiutato con l’assicurazione, gli ha permesso di risparmiarsi di affrontare le ire di sua moglie quando questa avrebbe scoperto che non aveva fatto quello che avrebbe dovuto e che lei si è tanto ben premurata di ricordargli (in quanto lui era incapace di farlo da solo). Insomma, tiriamo un sospiro di sollievo per il nostro eroe, che è riuscito a scamparsela.

Segugio.it

Questo concept così offensivo (lo sentite, in lontananza, il coro di “e fatevela una risata”? 😉) dev’essere piaciuto proprio tanto ai pubblicitari del marchio, che ne han fatto anche una seconda versione. Niente post-it, stavolta. La fastidiosa presenza della mogliettina-promemoria si palesa sotto forma di telefonata. La dinamica è identica a quella della versione in discussione.

In ogni caso, oltre all’ovvia possibilità di una prospettiva in cui il protagonista si ricorda per magia dell’assicurazione e la cambia senza problemi, panico o intoppi grazie a Segugio.it, c’è un altro elemento che sancisce l’assoluta non necessarietà di metter su un teatrino di questo tipo (in ogni caso non necessario e che pone in essere raffigurazioni denigranti sia del maschile che del femminile): la moglie avrebbe potuto stipulare lei stessa una nuova polizza, poiché non tutte le compagnie assicurative richiedono che chi sottoscrive debba coincidere con il proprietario dell’auto (che ipotizziamo essere l’uomo).

Vale, infine, la pena di notare il fatto che le figure protagoniste di spot che promuovono servizi sono, come in questo caso, quasi sempre uomini, un po’ come a far le pulizie e cucinare sono sempre donne.  C’è un uomo anche nello spot 2017 di Segugio.it, in entrambi gli spot di Subito.it e nella quasi totalità delle pubblicità dedicate a banche, assicurazioni, e via discorrendo. Sempre per il solito principio di matrice tradizionale e sessista per cui il mondo all’esterno è appannaggio dell’uomo, mentre quello circoscritto tra le mura domestiche è della donna; proprietà, denaro e potere sono maschili, cura, pulizia e domesticità sono femminili. Siamo ancora lì.

Segugio.it

Mi rimetto alla speranza che Subito.it voglia lasciar da parte gli stereotipi di genere e, magari, anche proporre una donna protagonista in un futuro prossimo. Abbiamo un gran bisogno di essere esposti a immaginari progressisti, nuovi, moderni e che stimolino a guardare al di là della coltre di convinzioni sessiste di cui le menti di troppi sono ancora pregne (anche grazie al costante rinforzo delle pubblicità). Credo, inoltre, che puntare su una comunicazione che guardi al futuro e superi il passato si addica molto al genere di offerte e servizi proposti da Segugio.it.

Se lo spot ha fatto storcere il naso anche a voi e volete comunicarlo a Segugio.it, in basso trovate il link per farlo. Alla prossima e, mi raccomando, occhio agli spot!


SEGNALAZIONE E COMMENTO

L’espressione dell’opinione relativa agli spot – spesso più della segnalazione degli stessi – può essere cruciale e determinante nello stimolare i marchi a muoversi verso una direzione pubblicitaria diversa, più progressista e socialmente responsabile. Poiché l’unione fa la forza, come diversi casi hanno in passato dimostrato, invito tutti a prendersi il tempo per lasciare commenti sulle pagine ufficiali e/o inviare email ai marchi interessati. A seguire, i dati per lo spot menzionato nell’articolo:

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