Sofargen Gel e la Collaborazione in Famiglia

Cari lettori e care lettrici, oggi mi accingo a presentare il primo spot che si è guadagnato la piena promozione. Non una promozione a metà, ma un’effettiva promozione.

Così come la vostra stessa esperienza di visualizzazione vi avrà concesso di notare, e così come ho spesso sottolineato negli articoli scritti per questo blog, il mondo della pubblicità ha sempre operato attivamente (e continua a farlo) per comunicare e rafforzare associazioni di genere stereotipate che risultano particolarmente dure a morire anche per questa stessa ragione.
Tra le più comuni e profondamente radicate troviamo l’associazione donna-lavori domestici e cura dei bambini.
Basta sintonizzare la televisione su qualsiasi canale per trovarsi a guardare spot che rinvigoriscono con estrema chiarezza questo spaccato di immaginario socioculturale.

Ed è a maggior ragione per questo che guardare spot come quello che sto per mostrarvi è estremamente piacevole e consente di assaporare una boccata d’aria fresca nel bel mezzo di un ambiente dall’elevata tossicità.

Niente Supermamma, stavolta, a prendersi cura di ogni cosa come se fosse un dovere misticamente insito nel suo patrimonio genetico e biologico di donna.
Ma un’eccezionale e positiva immagine di famiglia collaborativa1, che opera insieme e con armonia per far fronte alle esigenze del nucleo.

I genitori si fiondano a soccorrere la figlioletta caduta, con l’uomo che non esita a divenire parte attiva nella cura della ferita della piccola, utilizzando il prodotto pubblicizzato (Sofargen Gel).

Lo spot è già sufficientemente meritevole così (in particolar modo in relazione al panorama pubblicitario generale), ma non si ferma qui, perché prosegue con il mostrare l’uomo ai fornelli, con meravigliosa e raramente rappresentata naturalezza (il binomio uomo/fornelli tende ad essere mostrato con naturalezza, valore e legittimità unicamente qualora si tratti di chef e alta cucina, quasi mai in ambito domestico). Scottatosi accidentalmente come non di rado avviene in cucina, l’individuo viene stavolta allegramente soccorso dalla figlia, quasi a mo’ di ‘ricambiare il favore’ precedentemente fatto a lei, sempre grazie all’ausilio del prodotto pubblicizzato, comunicando ulteriormente il valore collaborativo familiare.

La rappresentazione di un nucleo familiare che sia collaborativo negli ambiti di natura domestica è ancora terribilmente difficile da trovare in TV. Ecco perché ritengo che lo spot Sofargen Gel meriti un bel plauso.

Grazie, Sofargen. Continua così!


SEGNALAZIONE E COMMENTO

Discutere e diffondere consapevolezza sono punti cruciali per il progresso e il cambiamento ma, così come conta moltissimo esternare indignazione e disapprovazione in presenza di pubblicità che richiamano tali sensazioni, è importante manifestare apprezzamento per gli spot che lo meritano, così da stimolare i marchi a proseguire su un cammino di cambiamento e responsabilità sociale.


1 La famiglia rappresentata è quella intesa nella tradizione culturale attuale (composta, dunque, da un genitore di sesso maschile, uno di sesso femminile e figli) e, per quanto sia indubbia la corrente carenza nonché necessarietà di rappresentazione della realtà non eteronormata, ancora sostanzialmente invisibile, non ho ritenuto adeguato muovere tale critica a questa pubblicità nello specifico, ancor più in quanto elemento che già va a distinguersi da molti altri in positivo.

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