Se ti Piacciono gli Stereotipi, Gustateli Tutti – con Frùttolo

Amici e amiche, so che non vedevate l’ora! Ho l’onore di annunciarvi che abbiamo trovato una nuova compagna di giochi per la Supermamma di Lysoform e la Mamma Rock di Vileda.
Date un’occhiata:

È l’ora della merenda. Chi mai sarà la figura che si avvicinerà gioiosa ai pupi in attesa di consumare l’importante pasto? Hm, si direbbe essere una donna. Ma è proprio lei! La mamma, unico adulto presente nello spot, che torna a casa dopo aver fatto la spesa.
Che Lysoform non la prenda a  male, ma anche la Mamma Frùttolo è Super! Che forza! Certo, non forte come il figlioletto, che preannuncia di divenire un ometto robusto grazie alle cure della madre e al supporto di Frùttolo.

Cosa abbiamo?
Intanto, una protagonista rigorosamente femminile, che rappresenta il più classico degli stereotipi materni. I tre punti principali che rendono questo spot del tutto simile, come schema, a quello di altre decine di prodotti sono i seguenti:
La donna è l’unico adulto presente in casa (come al solito, stereotipi inculcati e cultura tradizionale interiorizzata portano a pensare al padre come assente in quanto impegnato a lavoro – molto più raro che si valutino alternative, che di certo il marchio non aveva in mente durante la realizzazione dello spot).1
– La donna viene mostrata a occuparsi, oltre che della cura dei figli, anche dello svolgimento delle faccende domestiche (la vediamo tornare con la spesa) e si cerca di sottolineare l’appeal di queste attività mostrando il fatto che elevino la donna a un livello superiore. SUPER.
– Sebbene i figli mostrati siano ben 3, di cui una di sesso femminile, la voce narrante, il vero protagonista, è un maschietto. Questo elemento è così comune che è troppo difficile non sentire il richiamo del concetto (anche questo tradizionale e stereotipato) della donna che si prende cura dell’uomo, coltivandolo. Spesse volte, quando è la figlia a essere presente, la vediamo collaborare con la madre. Altro rinforzo di stereotipi di genere.

Purtroppo non è possibile neppure covare particolari tipi di speranze in relazione allo spot e al marchio perché, a differenza di altre pubblicità similmente terribili, questo è recente e risale a non troppi mesi fa.

Insomma, Frùttolo, se più che pubblicizzare il prodotto, il tuo intento era propagandare stereotipi di genere dannosi che recludono le figure femminili tra le mura domestiche, a prendersi cura di casa e bambini, al contempo evidenziando l’innecessarietà della figura maschile/paterna in connessione con la crescita dei figli e l’attività domestica, hai fatto centro. Scelta eccezionale. Brillante. Fenomenale.

Ma soprattutto, vergognosa! E che spinge i genitori che hanno a cuore autonomia, libertà, uguaglianza e progresso, a guardare oltre e cercare marchi più socialmente responsabili.


SEGNALAZIONE E COMMENTO

L’espressione dell’opinione relativa agli spot – spesso più della segnalazione degli stessi – può essere cruciale e determinante nello stimolare i marchi a muoversi verso una direzione pubblicitaria diversa, più progressista e socialmente responsabile. Poiché l’unione fa la forza, come diversi casi hanno in passato dimostrato, invito tutti a prendersi il tempo per lasciare commenti sulle pagine ufficiali e/o inviare email ai marchi interessati. A seguire, i dati per lo spot menzionato nell’articolo:


*Qualora vi fossero dubbi sull’origine della problematicità attualmente insita nel continuare a usare protagoniste femminili in spot di questo tipo, invito a leggere la parte relativa presente in quest’articolo.

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