Uova di Pasqua 2020 – Panoramica degli Stereotipi

L’anno scorso creai un thread su Twitter per esporre la situazione relativa agli stereotipi sui sessi nell’ambito delle uova di Pasqua, con particolare (quasi esclusiva) attenzione ai prodotti diretti all’infanzia. A distanza di un anno, voglio fare il punto della situazione.
È cambiato qualcosa? Quali aziende hanno fatto passi avanti? Quali non ne hanno fatti o addirittura ne hanno fatti indietro?

Ho pensato fosse una buona idea procedere con ordine, partendo con le prima uova di Pasqua che pubblicai l’anno scorso. Cominciamo quindi con Walcor (il link riporta al tweet dell’anno scorso).

Walcor


Ebbene, anche quest’anno Walcor propone le Uova Bimbo e Bimba.
Quali saranno queste sorprese che l’azienda ha deciso essere adatte solo alle femmine o solo ai maschi? Vorrei potervelo dire, ma Walcor non ha risposto alla domanda inviata tramite il modulo di contatti, quindi non posso.

Caso esemplare, questo, con codifica triplice super ridondante: colore rosa/azzurro, immagine associata (bimba e bimbo) e scritta del sesso target. Togliendo la scritta Bimbo/Bimba, il target inteso resterebbe comunque chiarissimo. Così come resterebbe chiaro togliendo l’immagine della bimba o del bimbo. E, seppure in misura minore rispetto ai codificatori precedenti, lo resterebbe anche solo con i colori.

A tal proposito, Walcor propone anche altre uova di Pasqua per l’infanzia. Alcune di queste hanno confezioni con colori associati ai sessi, soprattutto il rosa. Vediamo… I temi delle uova confermano/rinforzano oppure contraddicono queste associazioni? Facile a dirsi. Rosa sono le uova Animal Club Unicorn, Heidi, Love is…, Little Pet Shop, Principesse, My Little Pony. Non c’è tema stereotipicamente associabile al femminile che non abbia rosa sulla confezione. In ogni caso, ogni tentativo di offrire varietà nei temi perderà di valore finché resteranno le uova Bimbo/Bimba.


Tempo di Bauli.
La situazione è identica a quella dell’anno scorso

Bauli

L’azienda presenta una decente varietà di tematiche per le uova di Pasqua, senza scritte “lui/lei” o “bimbo/bimba” sulla confezione. Tuttavia, sono presenti un paio di uova chiaramente intese come per bambine. Entrambe con confezione rosa.

Abbiamo Sunny Day, dedicata alla regina dell’hair styling (?), e You! Pretty.
In particolare quest’ultimo tema è, non che ce ne fosse poi così tanto bisogno (le sorprese sono trousse per trucchi…), esplicitato come per femmine sul sito web Bauli, che cito: “I love make up! Per le bambine dallo spirito glamour che amano giocare a truccarsi”.
Niente di meglio che contribuire ad educare le bambine all’idea di bellezza come valore/obiettivo Chissà dove sono le sorprese “You Pretty” per maschietti. Come mai a loro non si richiede di rincorrere frivolezze? Non serve essere particolarmente svegli/e per sapere che vanità e desiderio di truccarsi non sono integrati per natura nella combinazione cromosomica XX.
Potere di tutti i pollici versi del mondo…vieni a me!

Invariata è anche la situazione per quanto riguarda le uova di Pasqua per persone adulte, con la linea Grandi Firme divisa in Per Lui e Per Lei. Anche quest’anno Bauli decide cosa può rendere felice una donna e cosa un uomo; cosa è da donna e cosa è da uomo. Per uomini cappelli, cinture, porta-carte, torce LED, cavigliere LED, portachiavi. Per donne tracollina portacellulare, portamonete rosa con su scritto Queen, set rossetto e specchietto, filo portafoto con cuoricini, braccialetto d’argento, portachiavi sbrilluccisoso. Sembrano molto pratiche e serie, ‘ste persone che chiamiamo donne. Proprio al contrario dell’immagine trasmessa dell’uomo. Strano, strano. Grazie, Bauli.


Saltiamo per il momento Kinder e passiamo a Lindt, che l’anno scorso ci deliziava con pochette per le bimbe e maschere da supereroi per i bimbi. Ancora zero sorprese.

Lindt

Anche quest’anno troviamo Uovo Bimba e Uovo Bimbo.
Colore rosa e sirenetta sulla confezione per lei.
Colore azzurro e dinosauro sulla confezione per lui.
Un set di fermacapelli per lei.
Una mascherina ispirata ai dinosauri per lui.
Che divertimento essere bimbe. UN SET DI FERMACAPELLI! Il gioco dei sogni dell’infanzia di chiunque.

Insomma, Lindt si conferma un brand pessimo dal punto di vista della promozione degli stereotipi, che opera senza remore e con convinzione. Grazie di niente.


L’anno scorso Baci Perugina non attuava alcuna stereotipizzazione per sesso con le sue uova di Pasqua. E posso riportare con gioia che continua anche quest’anno sulla stessa strada.

PeruginaLe uova sono divise solamente per grammatura e tipo di cioccolata.
Certo, bisogna comunque considerare che l’azienda non propone uova specifiche per più piccoli/e, e questo potrebbe rendere più semplice evitare la trappola degli stereotipi.
Ma per il momento conta il risultato, che è positivo. E poi…meglio un uovo senza sorprese che un uovo che regala un set di fermacapelli.


Dolfin avrà ancora le uova Bimbo/Bimba, come l’anno scorso?
Ebbene sì, le uova sono ancora lì, sempre così divise.

Dolfin

Quali saranno le sorprese da femmina e quali quelle da maschio? Anche qui, vorrei potervelo dire ma il brand non ha risposto alle mie domande. Parlando di confezioni, che non so se siano rappresentative delle sorprese (magari se il brand mi avesse risposto lo saprei 🤡), dal lato maschio ci sono dei giochi (trottole, macchine, yo-yo, cubo di Rubik), mentre per le bambine abbiamo trucchi e accessori per educare a un luminoso futuro di oggetti in vetrina, come con Bauli, insomma. Il brand presenta anche uova con altri temi, tra cui Barbie, Principessa dei Sogni Alysel, Hello Kitty, I Love Ballerina, Maggie & Bianca, Enchantimals, connotate come “da femmina”. Tra i temi scevri dello spauracchio del rosa troviamo calcio, dinosauri, automobili, transformer. Insomma, tutto in piena conformità con gli stereotipi che ben conosciamo.


Magari Caffarel qualche passo avanti l’avrà fatto, no? No???
No.

Caffarel

Anche per il 2020 ha scelto di proporre Uovo di Pasqua Bambino e Uovo di Pasqua Bambina.
Azzurro per maschi e rosa per femmine. Entrambi hanno regali Carioca, ma:
I maschi potranno costruire e colorare un JET.
Per le femmine, invece, ci sono dei meravigliosi braccialetti (sempre tutto in concordanza con la linea delle uova già discusse sopra, visto che cosa curiosa e simpatica?).

Addobbarsi devono, ‘ste femmine. Prima imparano, meglio è. Così da adulte sarà tutto normale e non se ne lamenteranno.



Apro una piccola parentesi per ricordarci – può capitare di dimenticarlo, vivendo, pensando e agendo da una prospettiva di persone adulte – che stiamo parlando di bambini e bambine; esseri che hanno trascorso pochissimo tempo su questa terra e che, nonostante privi di conoscenze, mezzi, competenze, esperienze (nonché un sufficiente sviluppo cerebrale) che possano consentir loro di esprimere e seguire liberamente le proprio disposizioni, sono costantemente circondati da persone e mezzi che urlano cosa “sia per loro” e cosa “non lo sia”, cosa dovrebbe e cosa non dovrebbe piacer loro in base al proprio sesso – concetto che tra l’altro non possono aver modo di comprendere appieno, per le mancanze di cui sopra. Spesso i più piccoli e le più piccole ricevono i primi input relativi all’avere un certo sesso (all’assere di un certo sesso) proprio grazie a/per colpa dei vari “questa cosa non puoi farla, è da maschio/femmina”, “fai la brava bambina”, “ai maschietti non piacciono queste cose!”. Lo imparano, insomma, come definito sulla base delle limitazioni imposte dall’esterno, invece che semplicemente per quel che è; una realtà biologica che non determina i loro interessi, le loro personalità e le loro preferenze. Alle bambine si insegna l’essere bambine nei termini di ciò che, in quanto bambine, non possono (o possono) fare. E lo stesso si fa ai bambini.

Sebbene molti (genitori in particolare) agiscano in questo modo nella convinzione di far bene o per assecondare il pressante istinto a mantenersi conformi alle norme sociali (che tutti hanno e a nessuno piace ammettere di avere), si tratta comunque di un forzare dei propri valori (non davvero propri, poi, in quanto a propria volta imparati) su bambine e dei bambini. Forzatura che ha conseguenze sul loro sviluppo, ancor più perché se c’è una cosa che per loro natura non manca a bimbi e bimbe è il desiderio di soddisfare le aspettative delle persone adulte di riferimento. Chiusa parentesi.



È il momento di Venchi e io, ve lo dico chiaro e tondo, sto perdendo le speranze.
Ti prego, Venchi! Donaci una gioia!! L’anno scorso, ricordiamo, il marchio, proponeva un uovo per Bimba, uno per Bimbo e uno per Bimbo e Bimba. E quest’anno?
VenchiDa “alcune cose son per femmine, alcune altre son per maschi, e altre ancora per ambo i sessi” del 2019, passiamo ad “alcune cose sono per femmine e altre per maschi” del 2020. Niente più uovo “unisex”, ma solo Bimbo e Bimba. Azzurro e rosa (verde e arancione nella versione fondente).

Inoltre, a quanto pare, i peluche sarebbero cose da femmine, mentre quelli che sembrerebbero essere mezzi montabili sono da maschi.

Insomma, Venchi è ufficialmente peggiorata rispetto al 2019. Rido per non piangere.


Ricordate l’interessante offerta Dolci Preziosi dell’anno scorso? Quest’anno c’è qualcosa di simile, ma non solo. Dolci Preziosi Perché ci sono anche le uova LOL dirette alle bambine (la pagina Facebook lo esplicita senza girarci intorno) e quelle per bambini con i Gormiti (anche qui la pagina Facebook toglie i dubbi pure ai bonari e alle bonarie che “ma no, dai, non è inteso così…).
Se non vi basta, ci si mette anche Instagram.

Chiaramente temi e regali seguono l’associazione stereotipata ai sessi. Bamboline e regali “trendy” per le femmine, robottoni per i maschi.



L’anno scorso Paluani presentava una varietà più che decente, e priva di stereotipi. Sarà lo stesso anche quest’anno?

Paluani

Su per giù la situazione è la stessa dello scorso anno.
Sono presenti sei temi diversi (Trudi – 4 versioni, VR46, NERF, Famiglia Addams, Dragonball e Hello Kitty). A non piacermi è la contrapposizione tra la confezione rosa di Hello Kitty e quella azzurra di Dragonball. In particolare mi viene difficile non leggere intenzioni di codifica in quest’ultima perché l’azzurro non è affatto un colore tra i principali associati all’universo del noto cartone (dunque la colorazione non è adducibile a quello ed è dovuta ad altre ragioni). Arancione e giallo sarebbero stati più adatti – quelli poi effettivamente usati per la parte cartonata (per Hello Kitty è tutto rosa, invece).
In ogni caso, quella Paluani si conferma una delle proposte migliori per quanto riguarda gli stereotipi. Perdonatemi se ho voluto trovare…il pelo nell’uovo.


Balocco avrà scelto di continuare con la tripla gamma di stereotipi anche nel 2020?
Non sapete quanto vorrei dirvi no. Ma continua eccome. L’offerta di quest’anno è quasi identica a quella dell’anno scorso…

Balocco
Bimbo/Bimba, Tom & Jerry Azzurro/Rosa, Puffi Azzurro/Rosa (con Puffetta sul rosa).
Ci sono anche uova con altri temi, ma è una che chiamare magra è poco.
Dimenticavo. Neppure Balocco ha risposto alle mie domande relative alla divisione delle sorprese. Ma tu guarda un po’, queste aziende simpatiche, professionali e disponibili.


È il turno di Motta, che l’anno scorso si presentava con uova bimbo/bimba e l’orrore Pisolino Bebè. Stavolta sono stata illusa. Le uova visibili nella home erano grandiose. Niente Bimbo/Bimba e una varietà niente male di temi. Poi ho effettuato l’accesso all’area Pasqua, e l’orrida verità mi si è palesata dinanzi.

Motta
Le uova Bimbo/Bimba ci sono ancora, sempre con il disegnino della bimba infiocchettata con gli occhi dolci e il bimbo col pollice in su circondato da palle e razzi.

Senza dubbio uno degli esempi peggiori.


Passiamo a Witor’s, che era uno dei pochi marchi a non aver venduto stereotipi l’anno scorso.
Ebbene, Witor’s continua a non vendere stereotipi anche nel 2020!!!
Guardate da voi che meraviglia.

Witor's

Considerando l’andamento fino a questo punto, è davvero un sollievo scoprire che questo brand non è peggiorato, ma è rimasto costante; di un costante positivo.


L’anno scorso, i Super Pasqualone di Giochi Preziosi presentavano una targetizzazione per sesso ovvia, ancor più enfatizzata dagli spot. Le cose sono appena appena cambiate, ma in modo davvero minimo e non sostanziale (non negli spot, quelli continuano ad essere orridi allo stesso modo).

Super Pasqualone
Sono presenti diversi temi (Miracle Tunes, Peppa Pig, Bing, Gormiti, Frozen, LOL, Tartarughe Ninja) e a un primo sguardo sembrerebbe che le confezioni non facciano nulla per rinforzare la sottesa associazione tra tema e sesso. A un secondo sguardo, però, si nota che mentre le altre confezioni presentano la scritta “Super Pasqualone” in rosso, ce ne sono tre che la presentano rosa. Esattamente come avete immaginato (o visto), si tratta di Miracle Tunes, Frozen e LOL. I temi stereotipicamente da femmina. Sorprendente, eh?
Insomma, nessuna bella sorpresa.


Manco a dirlo, niente di fatto anche per Mattel, che conferma la stereotipizzazione dei suoi Uovissimo anche nel 2020. Dalla contrapposizione Barbie e Hot Wheels, con confezione rosa vs confezione azzurra, bambole vs macchine, Mattel è passata alla contrapposizione Barbie e Hot Wheels, con confezione rosa vs confezione azzurra, bambole vs macchine.

Uovissimo
Nell’Uovissimo caratterizzato come per bambini è possibile trovare un set di mega acrobazie, un veicolo singolo, un gioco memory, due walkie talkie e un kit di racchette (una figata, insomma). Nell’Uovissimo caratterizzato come per bambine, invece, è possibile trovare una Barbie Trendy, una bambolina Chelsea, una borraccia, una corda per saltare e cuffia da piscina. Ehi, almeno non c’è il braccialetto pure qua!!
Ma parliamo di Barbie, il brand che cerca di profittare sul trend commerciale dell’inclusività ma che insiste nel dire che le Barbie son da bambine.

Questi qui sono prodotti per bimbi e bimbe di 3 anni, età in cui si conoscono poche centinaia di parole, si è in grado di comprendere pochissimi concetti, di nominare solo ciò che risulta familiare, e si è estremamente suscettibili alla percezione delle aspettative.
E…noi decidiamo cosa è per circa metà di loro e cosa per circa l’altra metà. Collettivamente. Ve la scordate la possibilità di sviluppare le vostre preferenze in modo indipendente, mini esseri umani. Se tutto va bene vi ci avvicinerete dopo i 30, in seguito a un duro lavoro di scoperta personale. Sennò nisba.


New entry in elenco è Aldi con la linea Monarc. Non so cosa presentasse l’anno scorso, ma quest’anno ha delle bellissime Uova di Pasqua Rosa e Azzurre molto esplicative.

Aldi - Monarc

Chissà cosa significa che su uno dei due c’è un coniglio umanizzato con maglietta e pantaloni, mentre sull’altro ce n’è uno con fiocco e vestitino rosa. Chissà come mai le confezioni sono proprio rosa e azzurro. Chissà come mai non in due qualsiasi delle altre decine e decine di colori disponibili. Come se al rosa e all’azzurro fosse culturalmente associato qualcosa che chiunque sia cresciuto in questi tempi in questo paese capta IMMEDIATAMENTE. Che curioso, che curioso.


Altra new entry è Dolgam, che si dimostra una delle aziende che maggiormente si dedica alla vendita di stereotipi.

Dolgam

Meno male che c’è Dolgam che sa che le bambole sono da sempre il gioco preferito delle bambine e ce lo dice senza giri di parole. Che vogliamo saperne noi (soprattutto noi donne, che bambine lo siamo state)? Le bambine hanno tutte gli stessi identici interessi, nessuna non ama le bambole, perché l’essere dotate di vulva le porta ad adorare questi meravigliosi giochetti, oltre che la moda, i trucchi e tutte le cose sbrilluccicose.

La passione dei maschietti, indotta – come scientificamente provato!!11!2! – dalla presenza di testicoli, è invece il calcio. Via le bambole e avanti i palloni! E se vostro figlio non ama il calcio…boh, siete sicuri che sia un maschio? 🙂

Io so benissimo come vedere questi post avrebbe fatto sentire me quand’ero una bambina appassionata di calcio e allergica alle bambole. Così come so che alle aziende non interessa come si sentono bimbi e bimbe.


Proseguiamo con le new entry.
Favorina si merita un posticino, e purtroppo non in positivo, con le sue uova, vendute da Lidl.

Favorina
Due coppie di uova in dimensioni diverse, con sorprese per bambini (blu) o per bambine (che quantomeno è rosso e non rosa – la scritta però è rosa).
Più classicamente stereotipato di così ci si scioglie.

Aggiornamento al 17 Aprile: Sebbene dopo Pasqua, Lidl ha risposto alla mia richiesta relativa alle sorprese. Nelle uova per maschi c’è un giochino a forma di animaletto per sparare. Nelle uova per femmine c’è un animaletto da mettere in acqua e far crescere. Che gli uni si abituino alla violenza e le altre alla maternità…
Lidl resta l’unica azienda ad aver risposto, comunque.



Direi di chiudere questo spettacolo di raccolta con Kinder, che è la regina incontrastata delle uova di Pasqua.
Prima di tutto, ricapitoliamo la situazione dell’anno scorso (per cui se volete c’è anche l’articolo): nessuna scritta ridondante bimbo/bimba o lui/lei, ma scritte rosa o azzurre usate sulle uova con temi (e regali) tipicamente associati, rispettivamente, al femminile o al maschile, per una classica combo di stereotipi (e non dimentichiamo il Coniglio sul sito web che consigliava uova in base al sesso esattamente in coerenza con gli stereotipi). Vediamo un po’ cosa è cambiato, se qualcosa è cambiato, nel 2020.

Qualcosa è cambiato, sì. Ma qualcosa di minuscolo. Vediamo perché.
Quest’anno le scritte MAXI, GIGANTE e GRAN SORPRESA non si dividono più in rosa e azzurro, ma abbiamo le prime due in blu e la terza in più colori. Grandioso, no? Insomma.
Kinder

Notate qualcosa?
Kinder non ha realmente rinunciato a indicare il sesso-target delle varie uova utilizzando i codici parte della nostra cultura. Come lo fa quest’anno? Mediante tre elementi: i colori delle scritte “in ogni uovo”, i colori degli stand di esposizione (che si trovano nei supermercati) e i colori della grafica frastagliata sulla confezione. Troviamo curiosamente (ah-ah) il rosa per le uova dai temi Principesse, Ladybug, Frozen, Winx e Lovely Fairies, e l’azzurro per i temi Spiderman, HotWheels, Fantasy Dragons, PJMasks (solo le scritte) e Avengers.
Perché colori diversi, e perché proprio rosa e azzurro? Lo sappiamo perché. È chiaro che sia intenzionale.

C’è anche un altro elemento da considerare: la tipologia delle sorprese. Nella nostra cultura è assolutamente impossibile non intendere come femminili oggetti come pettinini, specchietti, anelli (Frozen), portagioie (Principesse), beauty-box con specchio e pettine, porta-bracciali (Marvelous). Il fatto che siano comunicati come tali è una realtà più che tangibile per chiunque (a prescindere dal fatto che la si abbracci o meno). Ai maschi a malapena facciamo crescerli, i capelli! E la vanità viene scoraggiata in ogni sua forma ed espressione. Ma ancora più importante che dire che nessuno di questi giochi è neutro, la verità è che nessuno di questi giochi…è un gioco! Sono mezzi per agire determinati modelli estetici e di comportamento. Che tristezza poi, vedere personaggi avventurosi e forti come Anna ed Elsa, che ispirano a milioni (di bimbi e bimbe), venire utilizzati come mezzo per incoraggiare le bambine alla vanità. Insomma, fintantoché ci saranno uova con specchietti, gioielli, fermacapelli e altre cose di questo tipo, quelle uova saranno consapevolmente pensate come per femmine da parte di chi sceglie di proporle in quel modo.

Dimenticavo. A confermare la consapevolezza della targetizzazione intesa c’è il coniglio-algoritmo sul sito web, che anche quest’anno consiglia l’uovo da comprare in base al sesso (deducendolo dal nome immesso), come visto già nell’articolo sugli spot.

Ferrero di osare (se davvero di osare si può parlare) non ne vuole sapere, si muove a passo di formica e spera che facciamo salti di gioia per le briciole.

ps: per chi non se la sente di rinunciare all’uovo di Pasqua Kinder ma non vuole supportare la categorizzazione stereotipata, ci sono 3 opzioni che non rientrano nella divisione rosa/azzurro: Focus Junior, Pets 2 e NBA.

Kinder Gran Sorpresa



La conclusione che possiamo trarre con piena tranquillità, avendo passato in rassegna la proposta Pasquale per il 2020, è la seguente: non c’è stato alcun miglioramento rispetto al 2019. Zero. Nada. Nisba.

Le aziende continuano, senza mettere in discussione il proprio operato, ad abbracciare e propagandare stereotipi che rinforzano l’errata, ingiusta e limitante idea che alcuni interessi, alcuni temi e alcuni giochi siano solo per femmine o solo per maschi. Non è così, né per gli interessi, né per i temi e né per i giochi, eppure è normalità della nostra cultura insegnare il contrario. Così come è normalità sminuire il fatto che sia così, convincendosi che non abbia impatto o influenza (posizione che comunica, prima ancora che qualsiasi altra cosa, mancanza di conoscenze anche solo basilari relativamente allo sviluppo cerebrale, sociale ed emotivo di bambini e bambine).

Quando Pasqua 2019 è passata e mi sono ripromessa di tornare sul tema l’anno successivo ero, sinceramente, piena di speranza e curiosità. Ok. Forse non ero piena, ma un po’ di speranza ne avevo. Non che non sappia quanto lentamente cambino le cose nelle nostre società in assenza di interessi economici superiori (in quei casi si cambia così rapidamente da non accorgersi neppure dei cambiamenti) o di gruppi/movimenti di pressione economicamente sostenuti, e non che non sappia quanto l’interesse per la libertà di bambini e bambine (i futuri uomini e le future donne) sia pressoché inesistente. Eppure parte di me non vedeva l’ora che passasse l’anno per scoprire le novità.
Ora le ho viste, le novità. E, non so voi, ma a Pasqua del 2021 non guardo né con curiosità né con speranza.

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