La Molisana – Stereotipo Tenace

Quest’oggi torno su una categoria di prodotti di cui non scrivo da un po’, ma che ha già avuto uno spazio degno di nota sul blog. Sto parlando della pasta. Il brand? La Molisana.
Vediamo lo spot.

Visto? Bene. Parliamone.


Come ho accennato nell’introduzione, non è la prima volta che scrivo di pubblicità relative ad aziende produttrici di pasta. Ci son state già Barilla, Reggia, Luciana Mosconi, Garofalo e Divella. La ragione per cui è comune che questo genere di prodotto presenti pubblicità intrise di stereotipi è semplice da capire. Come accade per tutti i prodotti, il marketing viene fatto ruotare attorno all’associazione di valori e concetti associati al prodotto, più che al prodotto di per sé. E i valori che vestono l’idea di pasta sono principalmente due: tradizione e famiglia.

La Molisana
Amò, ma che bello! Mentre io rimanevo nell’ombra, esistendo e lavorando nel silenzio, volendo andare lontano senza lasciare casa, tu eri qui a nell’ombra, esistendo e cucinando in silenzio per me, volendo andare lontano ma senza poter lasciare casa. 😚

Come avete potuto notare, l’ultimo spot del marchio La Molisana, presenta perfetta conformità con i valori classicamente associati al prodotto “Pasta” (non a caso il sottotitolo del brand è “tradizione italiana”).  Lasciando da parte l’elemento-messaggio correlato all’attuale situazione (non influisce per niente sulla comunicazione visiva, che è infatti spiccicata a quella di altre pubblicità simili), la pubblicità ci permette di vedere: sei uomini a lavoro vs una donna a lavoro (con un lavoro di tipo passivo; la vediamo limitarsi a osservare la pasta che scorre…), una donna, caratterizzata come casalinga, moglie e madre, con tanto di grembiule, che porta una teglia di pasta al forno in tavola, a cui siedono già figlio e figlie, e che accoglie il marito di ritorno da lavoro; un’altra donna che si accinge ad apparecchiare la tovaglia, un’altra donna ancora che si appunta il grembiule, il primo piano di un uomo a caso sito all’esterno, una donna che si appresta ad assaggiare della pasta, la mano di uno/una chef, un’anziana in cucina con grembiule (certo che a La Molisana devono avere la fissa del grembiule – sappiamo benissimo che non è usato così comunemente), un uomo con aria seria, sul posto di lavoro, uno chef che annusa pomodorini (lo stesso chef della mano di prima, decuco) e bimbi che mangiano.

La sottoscritta che si appresta a stendere un velo pietoso su questo spot.

Insomma, La Molisana presenta tutto con così tanta chiarezza che non c’è niente da spiegare. Gli immaginari proposti nello spot sono TUTTI in perfetta aderenza con gli stereotipi sui ruoli dei sessi. Gli uomini lavorano – anche quando cucinano è per lavoro e solo per lavoro (a pagamento; perché quello casalingo È lavoro, ma completamente gratuito e pertanto relegato a una certa classe sociale il cui nome inizia per “d”) e le donne apparecchiano, cucinano e servono; a qualsiasi età (vediamo una signora di mezza età, una giovane donna e una signora anziana – tutte a far la stessa cosa) e sempre nel contesto casalingo. Nessuna chef (il correttore ortografico di Word mi sta suggerendo di modificare “nessuna chef” in “nessun chef”, pensate un po’…). E cosa mi rappresentano i signorotti dall’aria stoica, prima all’aperto, poi in classe, tra una casalinga ingrembiulata e l’altra? A emanare gravitas? Non pervenuti, inoltre, ragazzi o uomini che apparecchiano, cucinano o servono da mangiare. Perché? È molto evidente che si tratti di una scelta arbitraria e ponderata; non sarebbe costata alcuna fatica mostrare almeno un uomo in quel tipo di ruolo. Ed è una scelta che – ne sia il brand consapevole o meno – rinforza convinzioni errate, limitanti e debilitanti che ancora pervadono la mente della popolazione italiana; proprio grazie al/per colpa del costante rinforzo proveniente da più fonti.

La Molisana
Dai, guardate che intensità di sguardo! Potevano mica piazzare La Mia Testicolare Persona ad apparecchiare tavole o servire cibo! Rimiratemi! Ennesima casalinga tra 3, 2, 1…!

Che dire? La Molisana è buona, lettrici e lettori. Son pure io stessa molisana, perdindirindina e poffarbacco. Che piacere mi farebbe poter elogiare la comunicazione commerciale di questo marchio. Ma proprio non posso, perché va completamente e tranquillamente in direzione contraria rispetto a quanto ritengo sarebbe auspicabile per contribuire in positivo al senso comune relativo alla famiglia, all’essere donne e all’essere uomini in società e nel domestico. Suvvia, creiamola, una nuova tradizione Italiana. Una che superi l’irragionevolmente netta separazione dei ruoli tra i sessi. È ora di mollare il passato. Tradizionale =/= Migliore, men che meno in ambito familiare…

Se anche voi non apprezzate la scelta pubblicitaria di La Molisana, potete farlo sapere al brand tramite uno dei link in basso.

Alla prossima e, mi raccomando, occhio agli spot!


SEGNALAZIONE E COMMENTO

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